Veglia di Natale 2024

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

 

Saluto

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Fratelli e sorelle, il Signore Gesù,
la Parola sempre pronunciata dal Padre,
la Parola che si fa carne crocifissa e gloriosa,
la Parola che genera vita nuova mediante il dono dello Spirito,
sia con tutti voi. E con il tuo spirito.

 

Orazione

Preghiamo.
Allontana, o Dio, ogni tenebra dal cuore dei tuoi servi
e dona alle nostre menti la tua luce:
Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio,
che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LA PACE ANNUNCIATA

 

Lettura Is 2,3-5

Dal libro del profeta Isaia

Verranno molti popoli e diranno:
«Venite, saliamo sul monte del Signore,
al tempio del Dio di Giacobbe,
perché ci insegni le sue vie
e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Poiché da Sion uscirà la legge
e da Gerusalemme la parola del Signore.

Egli sarà giudice fra le genti
e arbitro fra molti popoli.

Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,
delle loro lance faranno falci;
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,
non impareranno più l’arte della guerra.
Casa di Giacobbe, venite,
camminiamo nella luce del Signore.

 

Riflessione

Dalla Lettera enciclica, Fratelli tutti, di papa Francesco (10-11 e 27)

Per decenni è sembrato che il mondo avesse imparato da tante guerre e fallimenti e si dirigesse lentamente verso varie forme di integrazione. Per esempio, si è sviluppato il sogno di un’Europa unita, capace di riconoscere radici comuni e di gioire per la diversità che la abita. Ricordiamo «la ferma convinzione dei Padri fondatori dell’Unione europea, i quali desideravano un futuro basato sulla capacità di lavorare insieme per superare le divisioni e per favorire la pace e la comunione fra tutti i popoli del continente». Ugualmente ha preso forza l’aspirazione ad un’integrazione latinoamericana e si è incominciato a fare alcuni passi. In altri Paesi e regioni vi sono stati tentativi di pacificazione e avvicinamenti che hanno portato frutti e altri che apparivano promettenti.
Ma la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro. Si accendono conflitti anacronistici che si ritenevano superati, risorgono nazionalismi chiusi, esasperati, risentiti e aggressivi. In vari Paesi un’idea dell’unità del popolo e della nazione, impregnata di diverse ideologie, crea nuove forme di egoismo e di perdita del senso sociale mascherate da una presunta difesa degli interessi nazionali. E questo ci ricorda che «ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. È il cammino. Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno. Non è possibile accontentarsi di quello che si è già ottenuto nel passato e fermarsi, e goderlo come se tale situazione ci facesse ignorare che molti nostri fratelli soffrono ancora situazioni di ingiustizia che ci interpellano tutti»
[…] Riappare «la tentazione di fare una cultura dei muri, di alzare i muri, muri nel cuore, muri nella terra per impedire questo incontro con altre culture, con altra gente. E chi alza un muro, chi costruisce un muro finirà schiavo dentro ai muri che ha costruito, senza orizzonti. Perché gli manca questa alterità».

 

Preghiera

Preghiera Semplice attribuita a San Francesco d’Assisi

Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dov’è discordia ch’io porti l’Unione,
dov’è dubbio fa’ ch’io porti la Fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.

Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.

Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto.
Ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare

Poiché:
Se è Dando, che si riceve.
Perdonando che si è perdonati;
Morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.

 

LA PACE NEGATA TRA RUSSIA E UCRAINA

 

Testimonianza

Costanza Maria Costa, responsabile delle risorse umane in Ucraina

Bombe e sirene riecheggiano anche in un altro territorio martoriato dalla guerra da quasi tre anni. Ovvero l’Ucraina, dove Costanza Maria Costa da settembre è responsabile delle risorse umane di Medici Senza Frontiere.

«Appena arrivata, ho avuto una sensazione stranissima: la gente continuava ad andare a lavorare, i bambini andavano a scuola, tutto sembrava scorrere come se non ci fosse una guerra in corso. Poi, quando ho sentito la prima sirena risuonare in tutta la città per avvertire di un raid aereo in arrivo, sono stata pervasa dalla consapevolezza di essere nel mezzo di un conflitto. È come se la popolazione, pur soffrendo, si fosse abituata al fragore delle esplosioni, alla corsa affannosa verso i rifugi» racconta.

In questo periodo, le strade sono addobbate, ma prevale la sofferenza. «Sotto l’albero di Natale nella piazza centrale di Kiev, sono adagiate foto di persone scomparse e bandiere dell’Ucraina», racconta Costa: «È difficile festeggiare con il cuore pesante».

Quotidianamente il team di MSF è impegnato nell’assistenza della popolazione tramite cliniche mobili che raggiungono anche le piccole comunità lontane dai centri abitati e trasportano i pazienti dalla linea del fronte verso centri ospedalieri più sicuri.

L’organizzazione è operativa anche con il progetto di prima riabilitazione post chirurgia di amputazione, per dare assistenza fin dai primi momenti, attraverso un team multidisciplinare di infermieri, fisioterapisti e psicologi.
«Prestiamo grande attenzione alla salute mentale. Soprattutto durante le festività natalizie, la sofferenza si acuisce: ogni famiglia sente la mancanza di qualche caro. Quasi tutte hanno almeno un parente che combatte. I bambini stanno crescendo in un clima di conflitto, inevitabilmente sono privati della spensieratezza» spiega l’operatrice umanitaria, impegnata con il resto del team a organizzare una piccola festa per celebrare il Natale tutti insieme.

Donare qualche ora di serenità, soprattutto ai più piccoli, è l’obiettivo di questo momento che sarà scandito da giochi, brindisi e cibo locale. «Non è facile – precisa – ognuno ha il proprio bagaglio di sofferenza, ma celebriamo la gioia di stare insieme e lo spirito di unione che ci permette di affrontare momenti difficili e salvare vite umane».

 

Riflessione

Papa Francesco 27.10.2023

Maria, guarda a noi! Siamo qui davanti a te. Tu sei Madre, conosci le nostre fatiche e le nostre ferite. Tu, Regina della pace, soffri con noi e per noi, vedendo tanti tuoi figli provati dai conflitti, angosciati dalle guerre che dilaniano il mondo.

È un’ora buia. Questa è un’ora buia, Madre. E in questa ora buia ci immergiamo nei tuoi occhi luminosi e ci affidiamo al tuo cuore, sensibile ai nostri problemi. Esso non è stato esente da inquietudini e paure: quanta apprensione quando non c’era posto per Gesù nell’alloggio, quanto timore quando di corsa siete fuggiti in Egitto perché Erode voleva ucciderlo, quant’angoscia quando l’avete smarrito nel tempio! Ma, Madre, tu nelle prove sei stata coraggiosa, sei stata audace: hai confidato in Dio e hai risposto all’apprensione con la cura, al timore con l’amore, all’angoscia con l’offerta. Madre, non ti sei tirata indietro, ma nei momenti decisivi hai preso l’iniziativa: in fretta sei andata da Elisabetta, alle nozze di Cana hai ottenuto da Gesù il primo miracolo, nel Cenacolo hai tenuto i discepoli uniti. E quando sul Calvario una spada ti ha trapassato l’anima, tu, Madre, donna umile, donna forte, hai tessuto di speranza pasquale la notte del dolore.

Ora, Madre, prendi ancora una volta l’iniziativa; prendila per noi, in questi tempi lacerati dai conflitti e devastati dalle armi. Volgi il tuo sguardo di misericordia sulla famiglia umana, che ha smarrito la via della pace, che ha preferito Caino ad Abele e, perdendo il senso della fraternità, non ritrova l’atmosfera di casa. Intercedi per il nostro mondo in pericolo e in subbuglio. Insegnaci ad accogliere e a curare la vita – ogni vita umana! – e a ripudiare la follia della guerra, che semina morte e cancella il futuro.

Maria, tante volte tu sei venuta incontro, chiedendo preghiera e penitenza. Noi, però, presi dai nostri bisogni e distratti da tanti interessi mondani, siamo stati sordi ai tuoi inviti. Ma tu, che ci ami, non ti stanchi di noi, Madre. Prendici per mano. Prendici per mano e guidaci alla conversione, fa’ che rimettiamo Dio al primo posto. Aiutaci a custodire l’unità nella Chiesa e ad essere artigiani di comunione nel mondo. Richiamaci all’importanza del nostro ruolo, facci sentire responsabili per la pace, chiamati a pregare e ad adorare, a intercedere e a riparare per l’intero genere umano.

Madre, da soli non ce la facciamo, senza il tuo Figlio non possiamo fare nulla. Ma tu ci riporti a Gesù, che è la nostra pace. Perciò, Madre di Dio e nostra, noi veniamo a te, cerchiamo rifugio nel tuo Cuore immacolato. Invochiamo misericordia, Madre di misericordia; pace, Regina della pace! Scuoti l’animo di chi è intrappolato dall’odio, converti chi alimenta e fomenta conflitti. Asciuga le lacrime dei bambini – in quest’ora piangono tanto! –, assisti chi è solo e anziano, sostieni i feriti e gli ammalati, proteggi chi ha dovuto lasciare la propria terra e gli affetti più cari, consola gli sfiduciati, ridesta la speranza.

 

Preghiera

Papa Paolo VI

Signore, Dio di pace, che hai creato gli uomini,
oggetto della tua benevolenza, per essere i familiari della tua gloria,
noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie;
perché ci hai inviato Gesù, tuo figlio amatissimo,
hai fatto di lui, nel mistero della sua Pasqua, l’artefice di ogni salvezza,
la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità.
Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi, le realizzazioni
che il tuo spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo,
per sostituire l’odio con l’amore,
la diffidenza con la comprensione,
l’indifferenza con la solidarietà.

Apri ancor più i nostri spiriti ed i nostri cuori
alle esigenze concrete dell’amore
di tutti i nostri fratelli, affinché possiamo essere sempre più
dei costruttori di pace.
Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena,
soffrono e muoiono nel parto di un mondo più fraterno.
Che per gli uomini di ogni razza e di ogni lingua venga il tuo regno di giustizia,
di pace e d’amore. E che la terra sia piena della tua gloria!

 

LA PACE NEGATA TRA ISRAELE E PALESTINA

 

Testimonianza

Dichiarazione di Catherine Russel, direttrice esecutiva dell’UNICEF

NEW YORK, 13 dicembre 2024 – “Ieri, in un altro devastante attacco al campo di Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale, 33 persone sarebbero state uccise, tra cui almeno otto bambini, e 50 ferite da attacchi aerei. L’ultima violenza si aggiunge a una cifra sbalorditiva di oltre 160 bambini presumibilmente uccisi a Gaza in poco più di un mese. Si tratta di una media di quattro bambini al giorno dall’inizio di novembre.

“I bambini non hanno iniziato questo conflitto e non hanno il potere di fermarlo, eppure stanno pagando il prezzo più alto con le loro vite e il loro futuro. Negli ultimi 14 mesi, più di 14.500 bambini sarebbero stati uccisi e praticamente tutti gli 1,1 milioni di bambini di Gaza hanno urgente bisogno di protezione e supporto per la salute mentale. La carestia continua a incombere nel nord e l’accesso umanitario rimane fortemente limitato.

“I bambini e le famiglie in tutta Gaza affrontano continui spostamenti, che hanno spinto 1,9 milioni di persone ad abbandonare le loro case, tra cui centinaia di migliaia di bambini. Non c’è spazio sicuro a Gaza, né alcun senso di stabilità per i bambini, che non hanno beni essenziali come cibo, acqua potabile, forniture mediche e vestiti caldi mentre le temperature invernali scendono. Malattie prevenibili continuano a diffondersi rapidamente, tra cui oltre 800 casi di epatite e oltre 300 casi di varicella. Migliaia di bambini soffrono di eruzioni cutanee e infezioni respiratorie acute. Il clima invernale si aggiunge alle sofferenze dei bambini.

“Il mondo non può distogliere lo sguardo quando così tanti bambini sono esposti quotidianamente a spargimenti di sangue, fame, malattie e freddo. Invitiamo urgentemente tutte le parti in conflitto e coloro che hanno influenza su di loro a prendere misure decisive per porre fine alle sofferenze dei bambini, a liberare tutti gli ostaggi, a garantire che i diritti dei bambini siano rispettati e a rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale”.

 

Riflessione

Papa Francesco, 8.06.2014

“Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica! Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen”.

 

Preghiera

Card. Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme

Signore Dio nostro,
Padre del Signore Gesù Cristo
e Padre dell’umanità intera,
che nella croce del Tuo Figlio
e mediante il dono della sua stessa vita
a caro prezzo hai voluto distruggere
il muro dell’inimicizia e dell’ostilità
che separa i popoli e ci rende nemici:
manda nei nostri cuori
il dono dello Spirito Santo,
affinché ci purifichi da ogni sentimento
di violenza, di odio e di vendetta,
ci illumini per comprendere
la dignità insopprimibile
di ogni persona umana,
e ci infiammi fino a consumarci
per un mondo pacificato e riconciliato
nella verità e nella giustizia,
nell’amore e nella libertà.

Dio onnipotente ed eterno,
nelle Tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti di ogni popolo:
assisti con la Tua sapienza coloro che ci governano,
perché, con il Tuo aiuto,
diventino sensibili alle sofferenze dei poveri
e di quanti subiscono le conseguenze
della violenza e della guerra;
fa’ che promuovano nella nostra regione
e su tutta la terra
il bene comune e una pace duratura.

Vergine Maria, Madre della speranza,
ottieni il dono della pace
per la Santa Terra che ti ha generato
e per il mondo intero. Amen.

 

COSTRUTTORI DI PACE

 

Presa di coscienza

Preghiamo per la pace nel mondo e chiediamo perdono per i nostri silenzi e le azioni non fatte.

• Per la pace in Afghanistan
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine della violenza diffusa in America Centrale e per la fine delle tensioni in Nicaragua
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine del terrorismo in Burkina Faso
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace in Camerun occidentale
– Facci strumento della tua pace.
• Per il dialogo e la riconciliazione nel Ciad
– Facci strumento della tua pace.
• Per gli accordi di pace in Colombia
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace nelle regioni del Kivu e dell’Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo e la fine delle ostilità con il Ruanda.
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle tensioni nella penisola coreana
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace in Etiopia e la fine delle tensioni con l’Eritrea
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine della violenza diffusa e dei disordini ad Haiti
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle violenze in Iran
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace e la fine di ogni violenza in Iraq
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle tensioni tra Armeni e Azeri
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle tensioni tra serbi e albanesi in Kossovo
– Facci strumento della tua pace.
• Per la stabilità e la convivenza pacifica nel Libano.
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace in Libia
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine del conflitto in Mali
– Facci strumento della tua pace.
• Per il Messico e la fine della violenza causata dal narcotraffico
– Facci strumento della tua pace.
• Per il Myanmar
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine degli attacchi e delle violenze nel Nord del Mozambico
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle tensioni in Niger
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace e la fine del terrorismo in Nigeria
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine del terrorismo e degli attacchi contro i cristiani in Pakistan
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace nella Repubblica Centrafricana
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace e la fine di ogni violenza in Siria
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace in Somalia
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine di ogni violenza negli Stati Uniti
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine delle violenze e della guerra civile in Sudan
– Facci strumento della tua pace.
• Per gli accordi e le iniziative di pace in Sud Sudan,
– Facci strumento della tua pace.
• Per la fine della guerra in Ucraina, perché tacciano le armi e si trovi la via del dialogo
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace nello Yemen e la crisi nel Mar Rosso
– Facci strumento della tua pace.
• Per la pace e la fine delle violenze, dei massacri e dei crimini di guerra in Terra Santa e Gaza
– Facci strumento della tua pace.
• Per la liberazione di tutti i rapiti e in ogni parte del mondo
– Facci strumento della tua pace.
• Per i governanti perché guidino il mondo su vie di pace e di dialogo
– Facci strumento della tua pace.
• Benedici, proteggi e rafforza o Signore il servizio della Comunità per la pace in ogni parte del mondo, e ti preghiamo per tutti gli operatori di pace
– Facci strumento della tua pace.

Ti preghiamo Signore, per la pace nel mondo. Proteggi, accogli, accompagna e benedici i più poveri, i profughi e i rifugiati e le vittime di ogni guerra. Tienici uniti a te alla luce del tuo Spirito, per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Riflessione

Dal messaggio di Papa Francesco per la giornata della pace del 1 gennaio 2025

La meta della pace

Coloro che intraprenderanno il cammino della speranza potranno vedere sempre più vicina la tanto agognata meta della pace. Il Salmista ci conferma in questa promessa: quando «amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno» (Sal 85,11). Quando mi spoglio dell’arma del credito e ridono la via della speranza a una sorella o a un fratello, contribuisco al ristabilimento della giustizia di Dio su questa terra e mi incammino con quella persona verso la meta della pace. Come diceva S. Giovanni XXIII, la vera pace potrà nascere solo da un cuore disarmato dall’ansia e dalla paura della guerra.
Che il 2025 sia un anno in cui cresca la pace! Quella pace vera e duratura, che non si ferma ai cavilli dei contratti o ai tavoli dei compromessi umani. Cerchiamo la pace vera, che viene donata da Dio a un cuore disarmato: un cuore che non si impunta a calcolare ciò che è mio e ciò che è tuo; un cuore che scioglie l’egoismo nella prontezza ad andare incontro agli altri; un cuore che non esita a riconoscersi debitore nei confronti di Dio e per questo è pronto a rimettere i debiti che opprimono il prossimo; un cuore che supera lo sconforto per il futuro con la speranza che ogni persona è una risorsa per questo mondo.
Il disarmo del cuore è un gesto che coinvolge tutti, dai primi agli ultimi, dai piccoli ai grandi, dai ricchi ai poveri. A volte, basta qualcosa di semplice come «un sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito». Con questi piccoli – grandi gesti, ci avviciniamo alla meta della pace e vi arriveremo più in fretta, quanto più, lungo il cammino accanto ai fratelli e sorelle ritrovati, ci scopriremo già cambiati rispetto a come eravamo partiti. Infatti, la pace non giunge solo con la fine della guerra, ma con l’inizio di un nuovo mondo, un mondo in cui ci scopriamo diversi, più uniti e più fratelli rispetto a quanto avremmo immaginato.
Concedici, la tua pace, Signore! È questa la preghiera che elevo a Dio.

 

Preghiera

Tutta l’assemblea

Rimetti a noi i nostri debiti, Signore,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e in questo circolo di perdono
concedici la tua pace,
quella pace che solo Tu puoi donare
a chi si lascia disarmare il cuore,
a chi con speranza
vuole rimettere i debiti ai propri fratelli,
a chi senza timore
confessa di essere tuo debitore,
a chi non resta sordo
al grido dei più poveri.

PROSSIMAMENTE

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