Trasfigurazione del Signore. – ANNO A
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Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, hai mostrato ai discepoli la tua gloria ma noi non attendiamo la tua manifestazione gloriosa: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Cristo Signore, Mosè ed Elia hanno confermato il tuo esodo pasquale ma noi non comprendiamo il mistero della tua morte in croce: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù, il Padre ti ha proclamato «Figlio amato» ma noi non viviamo da figli di Dio: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Figlio unigenito hai confermato i misteri della fede con la testimonianza di Mosè ed Elia, nostri padri, e hai mirabilmente preannunciato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che, ascoltando la parola del tuo amato Figlio, diventiamo coeredi della sua gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Dn 7,9-10.13-14
Dal libro del profeta Danièle
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 96 (97)
Rit. Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono.
Rit.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria.
Rit.
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi.
Rit. Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Seconda Lettura 2Pt 1,16-19
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 17,5c
Alleluia, alleluia
Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 17,1-9
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti»
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. (si china il capo) Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Fu trasfigurato
davanti
ai discepoli
La nostra preghiera di oggi
Fratelli e sorelle, celebrando la trasfigurazione di Gesù Cristo, il Figlio amato che manifestò la sua gloria sull’alta montagna, eleviamo al Padre la nostra fiduciosa preghiera.
- Tuo Figlio Gesù ha condotto i discepoli in un luogo in disparte per manifestarsi a loro quale Figlio dell’uomo veniente:
– concedi alla chiesa di attendere con amore la sua venuta nella gloria. - Tuo Figlio Gesù è stato trasfigurato sull’alta montagna, il suo volto e il suo corpo sono stati avvolti dalla tua luce:
– conferma la fede dei cristiani in lui, Uomo e Dio. - Accanto a tuo Figlio nella gloria sono apparsi Mosè ed Elia per confermare il suo esodo a Gerusalemme:
– consola quanti sperimentano il cammino della croce. - Tuo Figlio Gesù ha rialzato i discepoli presi da timore e ha chiesto loro di serbare nel cuore l’evento della trasfigurazione:
– dona a tutti gli uomini di vedere trasfigurata in lui la loro vita. - Pietro ha chiesto a tuo figlio Gesù di fare capanne per prolungare l’esperienza, ma questa si è rapidamente consumata:
– ispira i giovani che stanno concludendo la Giornata Mondiale della Gioventù a Lisbona a riprendere un discepolato incarnato nella vita di tutti i giorni. - Hai chiamato tuo Figlio Gesù «l’amato»:
– chiama le nostre sorelle e i nostri fratelli defunti a partecipare alla gloria della resurrezione.
(Tutti) O Dio nostro Padre, trasfigura anche noi, che crediamo in te e nel tuo progetto di salvezza. Donaci la forza di operare, al di là di ogni dubbio e crisi, ciò che è bene in mezzo ai fratelli. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:
Quando Cristo si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. (1Gv 3,2)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: La croce e la gloria (Giovanni 12,20-36; Romani 8,18-30); la trasfigurazione del cristiano (2Corinti 3,1–4,15).
Letture di domenica prossima, XIX del tempo ordinario A:
Primo libro dei Re 19,9-13; Salmo 85; Lettera ai Romani 9,1-5; Matteo 14,22-33.
Riflessione sulle letture
La Trasfigurazione come sintesi della storia di salvezza: essa riprende e condensa la storia di Dio con Israele e l’umanità, annuncia la resurrezione e profetizza la venuta gloriosa del Signore. La visione apocalittica di Daniele, la testimonianza della Prima lettera di Pietro e la narrazione evangelica convergono verso questa rivelazione.
È su un «alto monte» che Gesù viene trasfigurato. Nel vangelo secondo Matteo il «monte» ha una valenza simbolica che ne fa il luogo per eccellenza della rivelazione di Gesù e il luogo in cui si manifesta che la sua persona è comunione con Dio e con gli uomini. Con Dio, come appare dal monte dove Gesù vince la tentazione custodendo la comunione con Dio mediante l’obbedienza alla Scrittura (cfr. Mt 4,8-11), dal monte su cui si ritira a pregare (cfr. Mt 14,23), dal monte su cui il Risorto proclama la sua piena comunione con Colui che gli ha dato ogni potere in cielo e in terra (cfr. Mt 28,18). Con gli uomini, come appare dal monte da cui Gesù predica la parola del Regno alle folle (cfr. Mt 5,1), dove opera guarigioni e dona il pane in solidarietà con le folle bisognose (cfr. Mt 15,29-39), dove il Risorto afferma la sua comunione con i discepoli, tutti i giorni fino alla fine del mondo (cfr. Mt 28,20). Sul monte della Trasfigurazione i due aspetti della comunione vissuta da Gesù sono strettamente connessi: la luminosità del suo volto dice la sua intimità con il Dio che «è luce» (1Gv 1,5) e la visione gloriosa di Mosè ed Elia da parte dei discepoli così come l’ascolto della Parola di Dio espressamente rivolta loro (cfr. Mt 17,3.5) esprimono il coinvolgimento dei discepoli in quella esperienza comunionale.
Ma soprattutto, sul monte della Trasfigurazione appare evidente che il luogo in cui Gesù dimora è la relazione con Dio che trova nel- l’assiduità con le Scritture il suo momento privilegiato. Il monte non è luogo di fuga dalla realtà e dalle sue fatiche ma, anzi, luogo che consente di attraversare la vita e la realtà in modo fecondo. Sul monte della Trasfigurazione non vi è la manifestazione di un semidio, di un eroe, ma la rivelazione che Gesù è un Figlio obbediente al Padre attraverso l’ascolto delle Scritture. Gesù potrà scendere dal monte e proseguire il suo cammino verso Gerusalemme grazie alla forza che gli viene dalla relazione che egli vive costantemente con il Padre e dalla speranza e consolazione che gli vengono dalle Scritture.
Quando Pietro afferma la sua volontà di erigere tre tende per Gesù, Mosè ed Elia, non comprende che la visione che ha davanti è per lui e gli altri discepoli, e, dietro a loro, per ogni credente in ogni tempo. Conducendoli sul monte, Gesù ha indicato a loro, e a noi, il luogo alto e altro in cui entrare per perseverare nel cammino della vita e della fede fino alla fine: la relazione con il Padre.
La Trasfigurazione è esperienza personale di Gesù, ma non è solitaria: egli coinvolge Pietro, Giacomo e Giovanni. Si tratta anche di un’esperienza di comunicazione. E di comunicazione di una realtà intima, personalissima, che ha a che fare con l’identità di Gesù. Gesù opera uno svelamento di sé, uno spogliamento, una consegna di qualcosa di profondo che lo riguarda nell’unicità del suo essere. La comunicazione che avviene sul Tabor richiede pertanto pudore. Per questo essa si svolge davanti a tre testimoni soltanto, non davanti a tutti i discepoli, ma solo a quelli con cui Gesù aveva maggiore intimità e amicizia. Anche al Getsemani, unico altro momento in cui Matteo registra la presenza dei tre discepoli, Gesù apre il cuore alla comunicazione di vissuti profondi e intimi: paura, tristezza di fronte alla morte, desiderio di una presenza vicina e amica (cfr. Mt 26,36-38). Insomma, se la Trasfigurazione è esperienza di comunione tra cielo e terra, tra Dio e uomo, tra prima e nuova alleanza, non si deve dimenticare che essa avviene nel contesto di un’umanissima comunione che prende il nome di amicizia.
La parola che scende dall’alto: «Ascoltatelo!» (Mt 17,5), non ha di mira solamente un messaggio o delle parole. Si tratta di ascoltare Lui, la persona di Gesù, «Gesù solo» (Mt 17,8), entrando in un movimento di comunione, di conoscenza, di dialogo personalissimo e ineffabile.
Da Eucarestia e Parola, comunità di Bose