BATTESIMO DEL SIGNORE – ANNO A
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Canto
Atto penitenziale
Signore Gesù, ti sei sottomesso al battesimo per la remissione dei peccati e sei diventato solidale con noi peccatori: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Signore Gesù, sei stato immerso nelle acque del Giordano e in te il peccato del mondo è stato sommerso: abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!
Signore Gesù, hai ricevuto il battesimo da Giovanni tuo profeta e hai dato inizio al tempo della conversione: abbi pietà di noi.
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Padre, il tuo Figlio unigenito si è manifestato nella nostra carne mortale: concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 42,1-4.6-7
Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio.
Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni.
Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità.
Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento.
Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 28 (29)
Rit. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Rit.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza.
Rit.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre.
Rit. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Seconda Lettura At 10,34-38
Dagli Atti degli apostoli
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga.
Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti.
Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mc 9,6
Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse:
«Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!».
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 3,13-17
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui.
Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare.
Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Questi è il Figlio mio,
l’amato: in lui
ho posto il mio
compiacimento.
La nostra preghiera di oggi
Contemplando il Cristo che nel battesimo ci ha uniti inseparabilmente alla sua vita, chiediamo di diventare suoi imitatori.
- O Cristo, ti sei sottomesso al battesimo, hai rialzato l’umanità caduta nella morte, hai riaperto i cieli che Adamo aveva chiuso:
– dona a tutti gli uomini la gioia di vivere in comunione con te. - O Cristo, al tuo apparire nel Giordano le nubi fecero risuonare la loro voce, i cieli si aprirono su di te, Figlio dell’uomo:
– dona alla tua Chiesa di far risuonare nel mondo la tua parola in modo sempre più trasparente. - O Cristo, lo Spirito ti rende testimonianza, appare su di te sotto forma di colomba, la voce del Padre ti confessa Figlio di Dio:
– dona alla nostra comunità e alle nostre famiglie di vivere l’esperienza della comunione trinitaria. - O Cristo, con il battesimo nelle acque del Giordano, hai preso su di te e cancellato il peccato del mondo, ti sei fatto solidale con noi, Servo del Signore:
– facci tuoi imitatori, solidali con i poveri e corresponsabili con i peccatori. - O Cristo, tu ci hai liberato dalla schiavitù del peccato, hai sconfitto il nostro tentatore:
– accogli nella tua misericordia Renzo e tutti i nostri fratelli e sorelle defunti.
(Tutti): Dio, nostro Padre, tu hai fatto del tuo Figlio amatissimo un servo esercitato all’ascolto della tua voce, concedi anche a noi di saper ascoltare ogni giorno la tua parola diventando i tuoi servi obbedienti nei quali poni tutto il tuo compiacimento. Per Cristo nostro Signor. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:
Giovanni disse: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». «Lascia fare per ora – rispose Gesù – perché conviene che adempiamo ogni giustizia». (Mt 3,14-15)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: il battesimo del cristiano e la vita nuova in Cristo (Giovanni 3, 1-21; Romani 6, 1-14; 1Corinti 12,12-31; Galati 3,23- 4,7; Giovanni 15,1-17); i Salmi 22; 28; 41; 62.
Letture di domenica prossima, II del tempo ordinario, anno A
Isaia 49,3-6; Salmo 40; Prima lettera ai Corinti 1,1-3; Giovanni 1,29-34.
Il Padre celeste fa conoscere il Figlio
Una giustizia da fare (vv. 13-15) – Dopo l’annuncio della venuta di uno «più forte», Gesù fa la sua comparsa recandosi dal Battista con il chiaro intento di farsi battezzare. Questo incontra il disaccordo di Giovanni che vorrebbe piuttosto che fosse Gesù a battezzare lui. A questo punto l’evangelista riferisce le prime parole di Gesù relative al tema della giustizia (dikaiosyne), la cui centralità si impone nel Discorso della montagna. La giustizia è l’atteggiamento dell’uomo che coniuga l’onestà, il senso civico, la responsabilità nella crescita del progresso e della società, quindi la solidarietà con il prossimo. Ma è anche l’elemento che fa dell’esperienza religiosa un’esperienza umanizzante e salvifica.
L’espressione «compiere ogni giustizia» significa privilegiare uno stile di azione che esprima al meglio l’obbedienza alla parola di Dio e la solidarietà al prossimo. In questa linea di totale solidarietà con gli uomini del suo tempo, Gesù si sottomette pienamente alla volontà di Dio e accoglie il cammino di abbassamento proprio del messia che è stato annunciato dalle Scritture negli oracoli profetici. Scende così nelle acque che hanno bagnato tanti uomini bisognosi di salvezza e desiderosi di conversione. È la kénosi (abbassamento ndr) del Cristo che ama frequentare tutti i luoghi affollati di uomini peccatori, e quindi anche le acque del Giordano, “maleodoranti” a causa del peccato che infesta la vita degli esseri umani. Sin dall’inizio del suo ministero pubblico Gesù è un pastore che porta addosso a sé “l’odore delle pecore”.
Un battesimo a cielo aperto (vv. 16-17) – L’immersione di Gesù nelle acque del Giordano richiama il passaggio delle acque del Giordano da parte di Israele in vista dell’ingresso nella terra. Le acque del Giordano che assistono alla discesa dello Spirito di Dio rievocano anche le acque del caos primordiale e le acque del diluvio. Su di esse scende lo Spirito, plana cioè come quella colomba che è testimone della fine del diluvio e della possibilità di una nuova “genesi”. Nella tradizione cristiana l’acqua del diluvio è letta come prefigurazione del battesimo (cf 1Pt 3,20-21).
Dopo l’emersione dalle acque, l’accento è posto nei vv. 16b-17 sugli effetti del battesimo presentato come evento teofanico in cui Dio in persona si manifesta: i cieli si squarciano (cf Is 63,19; Ez 1,1), vi è la manifestazione “fisica” dello Spirito di Dio che viene su Gesù, si sente la voce di colui che abita i cieli, il Padre, che lo proclama «mio figlio amato». La figliolanza di Gesù appare proprio nella sua obbedienza al volere di Dio racchiuso nelle sacre Scritture. La discesa dello Spirito non aggiunge nulla alla divinità di Cristo, ma crea un forte parallelo con l’unzione dei re e l’investitura profetica.
La scena evangelica presenta più modelli biblici, come la proclamazione messianica (Sai 2,7), l’elezione del Servo di Jhwh (Is 42,1), l’unzione del servo (Is 61,1), ma al tempo stesso li supera pervenendo a una cristologia che riflette la maturità della fede della comunità matteana che confessa in Gesù, solidale con i peccatori, il Figlio di Dio, il servo docile pieno di Spirito e comunicatore di Spirito che attua la volontà salvifica del Padre. Egli è l’«amato» (agapetós) Figlio di Dio, come Isacco, figlio di Abramo (cf Gen 22,2 [LXX]) ed è figura di Davide, che si sente amato da Dio e a lui gradito (cf 2Sam 22,20). Questa figliolanza docile del Figlio al Padre diventa la base per una nuova possibilità di accogliere l’alleanza da parte degli uomini. Le parole del Padre infatti non sono indirizzate a Gesù, ma sono rivolte ai presenti, destinatari della rivelazione e testimoni dell’evento teofanico. Essi sono invitati a cogliere la specificità di questa voce “celeste” che rivela al mondo l’identità stessa di Cristo, apponendo la firma divina sulla verità della duplice natura di Gesù emersa già nei vangeli dell’infanzia. Al Giordano, che diventa il punto di transizione tra il deserto e la terra promessa, tra l’antica e la nuova alleanza, il Padre dei cieli attesta così che Gesù è Figlio di Dio in intima unione con il suo Spirito, ma anche figlio di Abramo e figlio di Davide. Come annunciato in Mt 3,1, siamo davvero negli «ultimi tempi», quelli gravidi di salvezza, perché Dio si è fatto uomo e, da vero Emularmele qual è, ha preso sul serio l’intera vicenda umana e lo ha fatto con un’umiltà “da Dio” e con quel cuore filiale, “da bambino”, che il Cristo vorrà ricreare in ogni uomo che si lascia toccare dalla sua parola.
Rosalba Manes, da «i Vangeli tradotti e commentati da quattro bibliste»