29ª DOMENICA T.O. – ANNO B
Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.
Canto
Atto penitenziale
Se abbiamo cercato il potere invece del servizio, il dominio invece del dono, per noi e per la Chiesa: Signore, pietà!
Signore, Pietà!
Per quel tanto di potenza e di orgoglio che hanno condizionato le azioni e le scelte, per noi e per la Chiesa: Cristo pietà!
Cristo, Pietà!
Per tutte le volte che abbiamo rinunciato a farci servi come Cristo, per noi e per la Chiesa: Signore, pietà!
Signore, Pietà!
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Dio della pace e del perdono, che hai inviato il tuo Figlio nel mondo per dare la sua vita in riscatto per tutti, concedi alla tua Chiesa di servire l’umanità intera a immagine di Cristo, servo e Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Introduzione alla Liturgia della Parola
Il sacerdozio ai tempi del Nuovo Testamento, ma non solo allora, si caratterizzava dall’essere composto da persone “normali”, si direbbe, che però si facevano distanti dalla vita della gente. La seconda lettura ci mostra come il sommo sacerdote Gesù, al contrario, da un lato “è passato attraverso i cieli” e dall’altro sa prendere parte alle nostre debolezze.
Con il brano di oggi si apre la sezione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme con i discepoli che ancora non riescono a entrare nella logica di Gesù che “il Figlio dell’uomo [] non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.
Prima Lettura Is 53,10-11
Dal libro del profeta Isaìa
Al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 32 (33)
Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo.
Seconda Lettura Eb 4,14-16
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede.
Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo (Mc 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mc 10,35-45
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
[Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».]
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. (si china il capo) Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Chi vuole essere
il primo tra voi
sarà schiavo di tutti
La nostra preghiera di oggi
Raccolti con lo sguardo rivolto a Cristo Servo, eleviamo la nostra preghiera al Padre, perché lo Spirito santo contagi la nostra vita dell’amore che si fa dono.
- Padre, noi non sappiamo quello che diciamo:
– donaci il discernimento dei nostri pensieri e delle nostre parole e conosceremo la pace comunitaria. - Padre, noi pretendiamo un premio per la nostra sequela:
– aiutaci a restare al nostro posto, dietro a Gesù Cristo, e condivideremo la sua gloria. - Padre, noi siamo tentati di dominare sugli altri:
– rivelaci che chi vuole essere il primo deve farsi servo di tutti, e faremo della nostra comunità una casa di comunione. - Padre, noi esitiamo a donare la nostra vita per i fratelli:
– fa’ che ci laviamo i piedi gli uni gli altri sull’esempio di Gesù, e parteciperemo all’amore più forte della morte. - Padre, noi facciamo ancora fatica ad essere Chiesa in uscita. Sostieni i missionari e i testimoni del Vangelo nel mondo:
– siano sempre fortificati dall’esperienza sorprendente dell’incontro con il Signore nel povero e negli ultimi, e dalla fede del popolo al quale sono inviati. - Padre concedi a Fernando, Francesco e alle nostre sorelle e ai nostri fratelli defunti di contemplare finalmente il tuo volto,
– dona a loro il riposo nella luce e nella pace.
(Intenzioni personali formulate nel silenzio)
(Tutti): Padre, spesso non sappiamo cosa ti domandiamo nella nostra preghiera; guidaci con la luce della tua Parola e donaci il coraggio di chi si compromette totalmente in ciò che ti chiede, tu che ci vuoi liberi collaboratori del tuo disegno di amore e di salvezza, compiuto in Cristo tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola:
Il Figlio dell’uomo è venuto per dare la propria vita in riscatto per molti. (Mc 10,45)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Gesù il servo (Isaia 42; 52-53); servire (Giovanni 13,1-20).
Letture di domenica prossima, XXX del Tempo ordinario anno B:
Geremia 31,7-9; salmo 126; Lettera agli Ebrei 5,1-6; Marco 10,46-52.
Creati per essere serviti da Dio
Giovanni, il discepolo preferito, il più spirituale, il mistico, chiede di occupare il primo posto, lui e suo fratello. E gli altri dieci compagni immediatamente si ribellano, unanimi nella gelosia, probabilmente perché avrebbero voluto chiederlo loro! Ed è come se finora Gesù avesse parlato a vuoto: «Non sapete quello che chiedete», quali dighe abbattete con questa fame di primeggiare, quale mondo sbagliato generate con questa volontà di potenza! E spalanca l’alternativa cristiana, la differenza cristiana.
I grandi della terra dominano e opprimono gli altri. Tra voi però non è così! Credono di dirigere il mondo con la forza… voi non sarete così! Gesù prende le radici del potere e le capovolge al sole e all’aria.
Chi vuole diventare grande: Gesù non condanna questo desiderio, anzi lui stesso promette una grandezza, non vuole con sé uomini umiliati o schiavi, ma che diventino grandi, regali, nobili, fieri, liberi, prendendosi cura della felicità dell’altro.
Sia il servitore di tutti. Servizio: il nome esigente dell’amore, il nome nuovo della civiltà. Anzi, il nome di Dio: «Non sono venuto per farmi servire, ma per essere servo». La più sorprendente di tutte le definizioni di Gesù. Parole che danno una vertigine: Dio mio servitore! Vanno a pezzi le vecchie idee su Dio e sull’uomo: Dio non è il Padrone dell’universo, il Signore dei signori, il Re dei re, è il servo di tutti. Non tiene il mondo ai suoi piedi, è inginocchiato lui ai piedi delle sue creature; non ha troni, cinge un asciugamano, si inchina davanti a te, e i tuoi piedi sono fra le sue mani. Ma io tremo, se penso alla brocca e all’asciugamano, ho paura. Eppure ve la immaginate un’umanità dove ognuno corre ai piedi dell’altro? E si inchina non davanti ai potenti del mondo, ma davanti all’ultimo?
Pensiamo attentamente a che cosa significhi avere un Dio nostro servitore. Il padrone fa paura, il servo no. Cristo ci libera dalla paura delle paure: quella di Dio. Il padrone giudica e punisce, il servo no, sostiene, non spezza la canna incrinata ma la fascia come fosse un cuore ferito. Gesù capovolge l’immagine tradizionale di Dio, le dà una bellezza che stordisce: siamo stati creati per essere amati e serviti da Dio, qui e per sempre. Non sei tu che esisti per Dio, ma è Dio che esiste per te, in funzione di te, per amarti, per servirti, per conoscerti, per lasciarsi stupire da te, da questi imprevedibili, liberi, splendidi, talvolta meschini figli che noi siamo. Se Dio è nostro servitore, chi sarà nostro padrone? Il credente non ha nessun padrone, eppure è servo di ogni uomo. E non come riserva di viltà, ma come grandezza d’animo, come prodigio di coraggio.
padre Ermes Ronchi