1ª di Quaresima – ANNO A

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

 

Canto

 

Atto penitenziale

Signore Gesù, sei stato provato come noi in ogni cosa, ma senza commettere peccato: abbi pietà di noi che siamo miseri.
Signore, pietà!

Cristo Signore, perché hai conosciuto la tentazione puoi venire in aiuto a chi si trova nella prova: abbi pietà di noi che siamo deboli.
Cristo, pietà!

Signore Gesù, reso perfetto mediante la sofferenza, tu sei il capo che ci guida alla salvezza: abbi pietà di noi che siamo peccatori.
Signore, pietà!

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

Dio paziente e misericordioso, che rinnovi la tua alleanza con tutte le generazioni, disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola, perché in questo tempo di grazia sia luce e guida verso la vera conversione. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

INTRODUZIONE ALLA LITURGIA DELLA PAROLA

Quest’anno il filo conduttore della Quaresima viene espresso dalle prime letture, che presentano le principali alleanze stipulate da Dio con il suo popolo e che culmineranno nella “nuova ed eterna alleanza” portata da Cristo.
Iniziamo oggi con l’alleanza più ampia, col cosmo e con l’intera umanità nella persona di Noè. L’arcobaleno, ai cui colori fanno riferimento quanti lottano per la pace, è il segno di questa alleanza.
Il tema della speranza, collegato a quello della sofferenza di Cristo e alla sua glorificazione, caratterizza la prima lettera di Pietro. L’Autore invita i cristiani perseguitati a resistere nella fede e a dare ragione della speranza che è in loro. Il brano di oggi riprende il tema del diluvio come immagine del Battesimo.
Il Vangelo invece ci presenta le tentazioni del Signore. Immediatamente dopo la scoperta della sua vocazione nel battesimo, Gesù viene condotto dallo Spirito nel deserto, dove affronta le tentazioni legate alla sua missione.

 

Prima Lettura    Gen 9,8-15

Dal libro della Genesi
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra.
Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 24 (25)

Rit. Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.
Rit.
Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.
Rit.
Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.
Rit. Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

 

Seconda Lettura    1Pt 3,18-22

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo         Mt 4,4b

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

VANGELO  Mc 1,12-15

Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

 

La professione di fede

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Lo Spirito
sospinse Gesù
nel deserto!

 

La nostra preghiera di oggi

Gesù ci chiama alla conversione del cuore. Riconosciamo la nostra povertà e invochiamo la misericordia del Padre.

  • Tu hai creato Adamo dalla terra, hai coperto la vergogna del suo peccato:
    – ricordati che noi siamo polvere.
    Tu hai gradito l’offerta di Abele il giusto, hai perdonato il fratello omicida:
    – aiutaci a essere custodi dei nostri fratelli.
    Tu hai stabilito un’alleanza eterna con Noè, hai fatto dell’arco del castigo un arcobaleno di pace:
    – ricordati di ogni essere che vive sulla terra.
    Tu hai chiamato Abramo dalle genti, in lui hai deposto la promessa della benedizione:
    – benedici ogni popolo, ogni etnia, ogni cultura.
    Tu hai rivelato il tuo Nome a Mosè tuo servo, per la sua preghiera hai perdonato al popolo:
    – mostrati misericordioso e compassionevole con la chiesa.
    Tu hai condiviso in tutto la nostra natura umana, nel deserto hai subito la tentazione e hai inaugurato il tempo della salvezza e della pace messianica:
    – donaci la conversione del cuore.
    Tu hai annunciato la presenza del regno dei cieli e riunisci nella comunione con te e tutti i nostri fratelli defunti:
    – rendici partecipi del tuo regno di salvezza.

(Intenzioni personali formulate nel silenzio)

(Tutti) Dio fedele, tu non dimentichi la tua alleanza con noi e con tutti gli esseri viventi: rivela la tua forza nella nostra debolezza, perdonaci ogni nostro peccato e noi potremo gioiosamente cantare la tua gloria nella santa notte pasquale che attendiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. (Mc 1,15)

 

Comunione

 

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: La nuova creazione (Isaia 11,6-9; 65,17-25). Il deserto: tempo in cui Jahvé ha dimosrato al suo popolo l’amore paterno e tempo di crescita spirituale del popolo (Dt 8,2-4); tempo del fidanzamento (Os 2,16-17; Ger 2,2); il deserto fiorito, diventa terra fertile, piena, abbondante di vita (Is 40,3-21; Is 35);

Le letture di Domenica prossima, seconda di Quaresima – anno B
Genesi 22,1-2.9-13.15-18; Salmo 115; Romani 8,31-34; Marco 9,2-10

Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli
Il vangelo di Marco nel primo capitolo dal versetto 14 presenta l’inizio dell’attività di Gesù. Vediamo, sono due versetti, ma molto ricchi ed efficaci. Scrive l’evangelista Dopo che Giovanni, è Giovanni Battista, fu arrestato, perché fu arrestato Giovanni Battista? Nel capitolo sesto poi Marco racconterà il perché Giovanni il Battista che denunciava il re che s’era preso per moglie la sposa legittima di suo fratello, ma c’è un’altra versione che non contrasta, ma anzi la completa, e la troviamo nelle Antichità Giudaiche di Giuseppe Flavio ed è molto molto interessante, ci fa comprendere il motivo, il perché dell’uccisione di Giovanni Battista. Scrive Giuseppe Flavio che “Quando altri si affollavano attorno a lui perché con i suoi sermoni erano giunti al più alto grado”, quindi l’annuncio di Giovanni Battista ha raggiunto tutti i gradi della società, “Erode si allarmò”. Giovanni ha annunciato un messaggio di cambiamento, e chi detiene il potere non desidera cambiare, è la gente che vuole cambiare, ma i potenti no, perché? “Un’eloquenza che sugli uomini aveva effetti così grandi poteva portare a qualche forma di sedizione perché pareva che volessero essere guidati da Giovanni in qualunque cosa facessero”. Ed ecco il motivo che ci dice Giuseppe Flavio “Erode perciò decise che sarebbe stato molto meglio colpire in anticipo e liberarsi di lui prima che la sua attività portasse a una sollevazione, piuttosto che aspettare uno sconvolgimento e trovarsi in una situazione così difficile da pentirsene”.
Quindi secondo Giuseppe Flavio Giovanni Battista è stato assassinato da Erode, il che non esclude anche la motivazione di Marco, perché la sua popolarità portava a un cambiamento nella società, e quindi Erode questo qui non lo voleva. Ma l’evangelista ci denuncia la stupidità del potere: ogni qual volta nella storia i potenti soffocano o eliminano una voce di denuncia, ebbene Dio ne suscita una ancora più grande. E quindi messa a tacere la voce di Giovanni Battista ecco che inizia la voce di Gesù molto, molto più potente.
Allora Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea. Gesù si trovava in Giudea per il battesimo, ma questa regione tanto santa dove c’era Gerusalemme, la capitale con la casa di Dio nel tempio, tanto santa quanto pericolosa e assassina, è un luogo a rischio per Gesù, per cui Gesù va al nord in questa regione di cafoni, di bifolchi, la Galilea, e lì inizia la sua attività. Si recherà poi in Giudea soltanto alla fine per scontrarsi con l’istituzione sacerdotale e religiosa a Gerusalemme e lì essere ammazzato.
Quindi Gesù andò nella Galilea proclamando il vangelo di Dio. Il termine vangelo, un termine greco che significa la buona notizia, sembra essere stato coniato in questo caso dall’evangelista per indicare il messaggio di Gesù. L’evangelista ha iniziato il suo libro, il suo racconto scrivendo “Inizio del vangelo”, cioè inizio della buona notizia, “di Gesù Cristo, figlio di Dio”. Qui l’evangelista scrive proclamando il vangelo di Dio. Prima ha detto il vangelo di Gesù Cristo, ora il vangelo di Dio, con questa maniera l’evangelista vuole identificare Gesù e Dio. Non si possono separare l’uno dall’altro: Dio si esprime, si manifesta nel suo figlio, in Gesù, e qual è questa buona notizia? La scopriremo lungo tutto il vangelo. È un Dio che non è buono, è esclusivamente buono e soprattutto, e questo sarà il motivo di contrasto con i discepoli, con la famiglia e con la popolazione, con l’autorità un amore universale, un amore che non si limita a un popolo prediletto, privilegiato, ma un amore che non riconosce quei confini che le nazioni, le religioni, le morali mettono.
Quindi Gesù inizia proclamando questa buona notizia e diceva: “il tempo è compiuto”, il tempo dell’alleanza tra Dio e il suo popolo che non aveva dato purtroppo frutti perché Israele era diventata una nazione come tutte le altre, come le nazioni pagane con l’aggravante che l’ingiustizia si perpetrava in nome di Dio. Allora Gesù dice il tempo è caduto cioè è compiuto, è scaduto, e il regno di Dio è vicino, che cos’è questo “il regno di Dio”? Dio non voleva la monarchia per il suo popolo e dopo l’esperienza drammatica della monarchia con un re peggio degli altri e la monarchia si era praticamente dissolta nel popolo era arrivata l’attesa di un regno dove fosse Dio colui che governava. Ebbene questo è l’annuncio di Gesù: il regno di Dio è vicino.
Ma come governa Dio? Dio non governa emanando leggi che i suoi sudditi devono osservare, ma Dio governa comunicando il suo spirito, la sua stessa capacità d’amore, l’accoglienza di questo amore. Il regno di Dio nel vangelo è una società alternativa, dove anziché accumulare per sé si condivide per gli altri, dove anziché comandare ci si mette al servizio. È vicino, perché non è arrivato? Perché per arrivare non scende dall’alto, c’è bisogno di un cambiamento, di una collaborazione da parte degli uomini.
Ecco perché dice convertitevi e l’evangelista usa il verbo che non indica una conversione religiosa o ritorno a Dio. Con Gesù non c’è da ritornare a Dio, perché Dio è qui, ma c’è da accoglierlo e con lui e come lui andare verso gli altri. Allora adopera il verbo che indica un cambiamento di mentalità che incide profondamente nel comportamento, quindi cambiate vita, cambiate vita, convertitevi e credete nella buona notizia. Ecco questa è l’immagine di speranza, è l’immagine di certezza, credete che si può realizzare una società alternativa, credetelo fino in fondo perché questa è la buona notizia e la buona notizia è la risposta di Dio al desiderio di pienezza di vita che ogni persona si porta dentro.
p. Alberto Maggi

PROSSIMAMENTE

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