6ª DOMENICA DI PASQUA – ANNO A

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Canto

 

Aspersione con l’acqua lustrale

Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.

Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva.
Gloria a te, o Signore.

Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita.
Gloria a te, o Signore.

Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità.
Gloria a te, o Signore.

Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo

Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.

 

Gloria

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

O Padre, che per la preghiera del tuo Figlio ci hai donato lo Spirito della verità, ravviva in noi con la sua potenza il ricordo delle parole di Gesù, perché siamo pronti a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in noi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura    At 8,5-8.14-17

Dagli Atti degli apostoli
In quei giorni, Filippo, sceso in una città della Samarìa, predicava loro il Cristo. E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. Infatti da molti indemoniati uscivano spiriti impuri, emettendo alte grida, e molti paralitici e storpi furono guariti. E vi fu grande gioia in quella città.
Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samarìa aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 65 (66)

Alleluia, alleluia, alleluia.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!

A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Alleluia, alleluia, alleluia.

 

Seconda Lettura    1Pt 3,15-18

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi.
Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza, perché, nel momento stesso in cui si parla male di voi, rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.
Se questa infatti è la volontà di Dio, è meglio soffrire operando il bene che facendo il male, perché anche Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito.
Parola di Dio.Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo         Gv 14,1-12

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.

VANGELO    Gv 14,15-21

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

 

La professione di fede

Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

Io pregherò
il Padre ed egli
vi darà un altro
Consolatore

 

 

La nostra preghiera di oggi

Fratelli e sorelle, certi della promessa di Cristo risorto rivolgiamoci con fiducia a Dio nostro Padre:

  • Donaci, o Padre, lo Spirito consolatore:
    – egli ci guiderà ad osservare i comandamenti di tuo Figlio e custodirà i nostri cuori e i nostri pensieri in Cristo Gesù.
  • Donaci, o Padre, lo Spirito consolatore:
    – egli metterà in noi la certezza della venuta gloriosa di Cristo e accrescerà il nostro desiderio dell’incontro con lui.
  • Donaci, o Padre, lo Spirito consolatore:
    – egli sarà in noi fonte di amore per Gesù e ci rivelerà la sua inabitazione in noi.
  • Donaci, o Padre, lo Spirito consolatore:
    – egli ci insegnerà la verità di ogni cosa, le cose che passano e quelle che restano per l’eternità.
  • Donaci, o Padre, lo Spirito consolatore:
    – egli alimenterà in noi la speranza che insieme a Giacomo, Mara e ai nostri fratelli e sorelle defunti ci ritroveremo nella festosa assemblea dei cieli.

(Tutti): Ti rendiamo grazie, o Dio Padre nostro, per lo Spirito del tuo amore, che ci dona di fare memoria di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

«Se mi amate, osserverete i miei comandamenti», dice il Signore. «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito, perché rimanga con voi per sempre». Alleluia. (Gv 14,15-16)

 

Comunione

 

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: l’opera dello Spirito (Romani 8,1-38); la vita nel Cristo (Galati 2,19-3,5), di cui il credente conosce l’amore (Efesini 3,14-21).

Letture di domenica prossima, solennità dell’Ascensione:
Atti 1,1-11; Salmo 47; Efesini 1,17-23; Matteo 28,16-20.

La Venuta dello Spirito
L’uomo di fede non perderà mai il contatto con la dura realtà del mondo dei sensi. Egli si sente chiamato a rendere testimonianza a Cristo, il testimone dell’invisibile. La sua realtà terrena è resa nuova da un respiro nuovo: lo Spirito. La sua carne, il suo sangue, il suo essere interiore sono animati da una diversa sorgente vitale; è il portatore dello Spirito: «Lo spirito renderà testimonianza a me, voi accogliendo lo Spirito sarete miei testimoni».
Se bene osservi, il Signore non accenna con queste parole a realtà fantastiche, o sentimentali, o comunque vaghe. No: se accogli lo Spirito ti scoprirai sostanzialmente tramutato, trasferito da una sfera dell’essere in altra totalmente differente. Da uomo legato ai sensi ti sentirai trasformato in creatura immersa nella luce vitale dello Spirito.
Come nei primordi della creazione, c’era il caos informe, e alla sua superficie lo Spirito fecondatore che immetteva nel profondo del disordine caotico la Parola del Creatore ogni porzione del caos che accoglieva la Parola ascendeva alla superficie come creatura ordinata e illuminata dalla luce così è di noi, quando accogliamo lo Spirito. Passiamo oltre il disordine e il frastuono dei nostri scomposti istinti e entriamo nel pacificante e fecondo silenzio di Dio. Non credere di essere testimone dello Spirito finché la carne, l’avarizia, l’ambizione, l’avidità, la superficialità domineranno in te. Non pensare di comunicare agli altri lo Spirito, se prima in te non si è compiuta questa tramutazione. Esamina il tuo amore, se in esso esiste ancora antipatia, odio, esso è ancora un fatto emotivo, disordinato, viene dalla carne e dal sangue non da Dio. Se in te esiste solo l’amore, se la tua realtà interiore irradia solo amore, sei testimone dello Spirito.
(Giovanni Vannucci, Libertà dello Spirito, ed. cens, p.124-125)

Guidaci verso la verità
Vieni, Spirito del Padre e di Gesù,
guidaci verso tutta la verità,
aiutaci a dimorare nell’amore di Gesù,
a ricordare e a compiere
tutto quello che Gesù ci ha insegnato.
Fa’ che sotto la tua guida
noi possiamo ricordare le parole
che ci diceva Gesù quando era tra noi.
Avevamo lasciato tutto
e lo avevamo seguito.
Eravamo conquistati dalla sua parola
e dai gesti prodigiosi,
con cui sanava le debolezze umane.
Aspettavamo con ansia il gesto definitivo,
che avrebbe inaugurato il suo regno sulla terra.
Ma lui guardava sempre oltre,
verso un centro misterioso della sua vita,
che sfuggiva continuamente
alla nostra comprensione.
Parlava di un cibo sconosciuto,
che la volontà del Padre
gli andava preparando.
Parlava di un’«ora»,
che avrebbe rivelato pienamente
la gloria del Padre.
Quando l’ora è giunta,
e fu l’ora della croce e della morte,
noi siamo fuggiti.
Ti chiediamo perdono
ancora una volta, Signore,
della nostra viltà:
abbiamo paura
di un amore che si concede fino alla morte.
Ti chiediamo perdono
della nostra poca fede:
volevamo che Gesù salvasse gli uomini,
misurandosi coi progetti degli uomini,
non credevamo all’energia prodigiosa
che sarebbe scaturita dalla sua obbedienza filiale;
non credevamo all’amore sconfinato,
con cui tu, Signore, crei, proteggi,
salvi e rinnovi la vita di ogni uomo.
Spirito del Padre e del Figlio
accresci in noi la fede,
come radice di ogni vero amore
per l’uomo.
Come possiamo testimoniare l’amore?
Un giorno, un uomo,
scendeva da Gerusalemme a Gerico
e fu assalito dai briganti.
Signore, quell’uomo ci chiama.
Aiutaci a non restare tra le mura del cenacolo.
Gerusalemme è la città della cena,
della pasqua, della pentecoste.
Per questo ci spinge fuori
per diventare il prossimo di ogni uomo
sulla strada di Gerico.
(Carlo Maria Martini)

PROSSIMAMENTE

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