21ª Domenica T.O. – ANNO A
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Canto
Atto penitenziale
Tu vuoi la misericordia piuttosto che i sacrifici: perdona la tua chiesa quando non si siede alla tavola dei peccatori. Signore pietà.
Signore, pietà!
Hai chiesto di non giudicare e di non condannare: fa’ che ci riconosciamo bisognosi della tua misericordia. Cristo, pietà.
Cristo, pietà!
Hai avuto fiducia in Pietro facendolo capo della tua chiesa: come hai perdonato il suo rinnegamento perdona le nostre infedeltà e i nostri compromessi. Signore, pietà!
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Padre, fonte di sapienza, che sulla solida fede dell’apostolo Pietro hai posto il fondamento della tua Chiesa, dona a quanti riconoscono in Gesù di Nazaret il Figlio del Dio vivente di diventare pietre vive per l’edificazione del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 22,19-23
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore a Sebna, maggiordomo del palazzo: «Ti toglierò la carica, ti rovescerò dal tuo posto.
In quel giorno avverrà che io chiamerò il mio servo Eliakìm, figlio di Chelkìa; lo rivestirò con la tua tunica, lo cingerò della tua cintura e metterò il tuo potere nelle sue mani.
Sarà un padre per gli abitanti di Gerusalemme
e per il casato di Giuda.
Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre, nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire.
Lo conficcherò come un piolo in luogo solido e sarà un trono di gloria per la casa di suo padre».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 137 (138)
Rit. Signore, il tuo amore è per sempre.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rit.
Rendo grazie al tuo nome
per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa
più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato,
mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Rit.
Perché eccelso è il Signore,
ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Rit. Signore, il tuo amore è per sempre.
Seconda Lettura Rm 11,33-36
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani
O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!
Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?
O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio?
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 16,18
Alleluia, alleluia.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 16,13-20
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. (si china il capo) Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.
Voi chi dite
che io sia?
La nostra preghiera di oggi
Preghiamo il Signore che ci raccoglie nella sua Chiesa e insieme a Pietro lo confessiamo:
Signore, tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!
- Tu hai edificato su Pietro la tua chiesa, il corpo che noi formiamo:
– donaci l’unità in un’unica fede. - Tu ci hai donato le tue parole di verità, l’evangelo proclamato dagli apostoli:
– concedici di annunciarlo in mezzo alle genti. - Tu ci hai lasciato un memoriale del tuo amore, l’eucarestia trasmessaci dagli apostoli:
– accordaci di spezzare nella carità il pane di vita. - Tu hai voluto una comunità di fratelli, il gregge di Dio guidato dagli apostoli:
– fa’ dei loro successori i servi della comunione. - Tu hai pregato affinché la tua chiesa fosse una cosa sola con te:
– donaci la gioia della comunione. - Tu sei riconoscibile nei fratelli che soffrono, immagine vivente del Crocifisso:
– fa’ che non ci scandalizziamo della sofferenza e rendici solleciti verso chi soffre. - Tu ti sei fatto riconoscere da Simon Pietro come Messia e gli hai mostrato il senso della sua vita:
– fa’ che anche i ragazzi impegnati al camposcuola nel riconoscerti imparino a riconoscere il grande disegno che Dio ha sulle loro vite. - Tu hai affidato alla chiesa il compito di comunicare la salvezza:
– insieme a Anna Maria, Dino, Bruno e a tutti i nostri fratelli e sorelle defunti annunciamo la gioia del tuo Regno.
(Tutti) O Padre, che hai rivelato a Pietro il segreto di tuo Figlio Gesù, rafforza la nostra fede perché possiamo confessarlo Figlio di Dio vivente e nostro Salvatore, Lui che è Dio e vive e regna con te e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:
«Voi, chi dite che io sia?». «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». (Mt 16,15-16)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Proviamo a scorrere nella parola di Dio il cammino di fede dell’apostolo Pietro: La chiamata Mt 4,18-22 – La ricerca della fede Mt 14,22-33 – Gesù dà fiducia a Pietro (il Vangelo di oggi) – Pietro tradisce la fiducia di Gesù Mt 26,69-75 – Gesù riconferma la fiducia a Pietro Gv 21,1-19 – Pietro vince la paura e diventa testimone del risorto At 2,14-36.
Letture di domenica prossima, XXII del tempo ordinario – anno A
Ger 20,7-9; Salmo 62; Romani 12,1-2; Matteo 16,21-27
Voi chi dite che io sia?
Il vangelo di Matteo, come quello di Marco, precisa la collocazione geografica della confessione di Pietro. Gesù si trova a Cesarea all’estremo nord di quella che era considerata terra di Israele; la città era stata ricostruita verso il 3 a.C. da Erode Filippo, che le dato il nome di Cesarea in onore dell’imperatore Cesare Augusto. Di fronte a questa città, Gesù interroga i discepoli: “Gli uomini chi dicono che sia il Figlio dell’uomo?”. I pareri sono tanti e diversi. Lo erano attorno ai discepoli, lo sono attorno a noi.
Ma Gesù poi rivolge la domanda direttamente ai discepoli: “Voi, chi dite che io sia?”. Lo chiede ai discepoli, lo chiede a ciascuno di noi. Pietro risponde: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. È giunto a questa confessione di fede dopo un lungo cammino dietro a Gesù, con Gesù e i suoi discepoli; è una confessione che nasce dalla rivelazione del Padre che è nei cieli. Pietro l’ha accolta, ma dovrà passare molto tempo prima che la faccia veramente sua, prima che comprenda fino in fondo il senso di queste parole. Dovrà lasciarsi abitare da questa domanda, attraversare cadute e smarrimenti, e proprio al cuore dei momenti di crisi, imparerà a capire che il Cristo è il Figlio del Dio vivente, del Dio che vive accanto a noi tutti giorni fino alla fine del mondo e che vuole troviamo la vita nel suo Figlio. Pietro è uno dei piccoli a cui il Padre si è rivelato (cf. Mt 11,25); Gesù dichiara che su di lui, “pietra” edificherà la sua chiesa.
Nel riconoscere l’identità di Gesù Pietro riceve la propria, confessa la sua fede/fiducia nel Signore, riceve fiducia da parte del Signore, ma deve restare piccolo, soltanto a questa condizione può restare pietra su cui viene edificata la comunità cristiana. E invece, immediatamente dopo l’annuncio che gli è stato rivolto, Pietro si sente grande, talmente grande da voler essere lui a indicare la via al Signore, una via senza passione e senza croce. Immediata e decisa la risposta: “Torna dietro a me, Satana!”. Simone può avere due nomi: Pietro e Satana. Affascinante l’evangelo, meravigliose le Beatitudini, ma Pietro, come anche noi, vorrebbe un vangelo senza croce.
Pace, amore: chi non li desidera? Ma Gesù sa e annuncia ai suoi che la sua via di amore incontrerà il rifiuto da parte degli uomini; Pietro e noi con lui ci ribelliamo: “Non sia mai, Signore: questo non ti accadrà mai!”. Dietro a quel “non ti accadrà mai”, c’è il “non ci accadrà mai”. Rifiutiamo la via seguita dal Signore. In questi versetti risuona l’annuncio della passione, morte e resurrezione. Gli uomini daranno la passione e la morte, ma il Dio vivente richiama alla vita. La morte non è l’ultima parola.
“Voi chi dite che io sia?”: la domanda ci accompagna lungo il corso della nostra vita. Sarà lo scorrere del tempo, sarà la nostra vita a manifestare se davvero abbiamo accolto e fatta nostra la rivelazione del Padre: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”.
sorella Lisa Cremaschi