Le guerre e i cambiamenti climatici ci inducono angoscia e smarrimento di fronte al prossimo futuro. Non è raro che i conflitti prendano le vesti di scontri tra religioni o che queste vengano usate per giustificarli, generando ulteriore smarrimento, anche nelle persone religiose.
Ha senso il dialogo interreligioso in questa situazione che sembra aggravarsi ogni giorno di più? La risposta di molti credenti è che sì, ha senso, anzi, è una testimonianza indispensabile per vivere il tempo presente in modo lucido e non smarrito.
Cristiani e musulmani possono fare molto in questo contesto. In Italia, un numero crescente di diocesi e parrocchie cattoliche sono da tempo impegnate in un dialogo sempre più ampio e profondo con le comunità musulmane delle proprie città e quartieri.
È in questa cornice che si terrà il 4 novembre alle ore 21 un incontro di dialogo cattolico-islamico – presso la sala polivalente La Fiaba della Parrocchia di Santa Maria Madre delle Grazie all’Isolotto – che vede impegnati i massimi rappresentanti: il Vescovo Gherardo Gambelli, l’Imam Izzedin Elzir, il responsabile nazionale per il Dialogo interreligioso dell’Unione delle Comunità Islamiche Italiane, Hamdan Al Zeqri.
Il tema dell’incontro – che celebra XXIII la giornata nazionale di dialogo cristiano-islamico – sarà proprio sull’intreccio tra custodia del Creato e responsabilità per la Pace, due giganteschi problemi la cui soluzione sta in un’unica radice: nella promozione del bene comune e della convivialità delle differenze come progetto di Dio per tutta l’umanità.
L’incontro sarà introdotto e moderato da Marco Bontempi.
Ingresso libero.