ASCENSIONE – ANNO B
Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.
Canto
Aspersione con l’acqua lustrale
Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.
Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva. Gloria a te, o Signore.
Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Gloria a te, o Signore.
Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità. Gloria a te, o Signore.
Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo
Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Introduzione alla Liturgia della Parola
Gesù si prepara 40 giorni prima di iniziare il suo ministero; anche la Chiesa ha 40 giorni nei quali Gesù la prepara ad assumere il suo ministero prima di tornare al Padre.
Parafrasando un passaggio della seconda lettura, colui che si è incarnato (discese dal cielo), tornando al cielo porta con se l’umanità riconciliata con Dio nella sua carne e in Cristo partecipiamo della vita stessa di Dio.
Gesù affida la missione di proclamare il Vangelo a tutta la creazione ai discepoli che ha appena finito di rimproverare per la loro incredulità.
Prima Lettura At 1,1-1
Dagli Atti degli apostoli
Nel primo racconto, o Teòfilo, ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò dagli inizi fino al giorno in cui fu assunto in cielo, dopo aver dato disposizioni agli apostoli che si era scelti per mezzo dello Spirito Santo.
Egli si mostrò a essi vivo, dopo la sua passione, con molte prove, durante quaranta giorni, apparendo loro e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio. Mentre si trovava a tavola con essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere l’adempimento della promessa del Padre, «quella – disse – che voi avete udito da me: Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo».
Quelli dunque che erano con lui gli domandavano: «Signore, è questo il tempo nel quale ricostituirai il regno per Israele?». Ma egli rispose: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samarìa e fino ai confini della terra».
Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 97 (98)
Alleluia, alleluia, alleluia. (cantato)
Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.
Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.
Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.
Seconda Lettura Ef 4,1-13
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace.
Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo. Per questo è detto: «Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini». Ma cosa significa che ascese, se non che prima era disceso quaggiù sulla terra? Colui che discese è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli, per essere pienezza di tutte le cose.
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Mt 28,19a.20b
Alleluia, alleluia.
Andate e fate discepoli tutti i popoli,
dice il Signore.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni,
fino alla fine del mondo.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mc 16,15-20
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
[Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero. Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro. ¹⁴Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto.]
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.
Andate
in tutto
il mondo
e proclamate
il Vangelo
La nostra preghiera di oggi
Nella preghiera, oggi, ringraziamo con gioia il Padre che ci ha concesso in Cristo liberazione e perdono.
- Signore, tu hai compiuto la tua opera:
– vincitore sulla morte e sugli inferi sei entrato in cielo alla destra del Padre. - Sei stato elevato da terra in mezzo ai tuoi discepoli,
– sei stato assunto in cielo e tornerai un giorno allo stesso modo. - Le creature del cielo hanno trasalito di gioia, la sorte di noi uomini mortali è mutata:
– l’uomo ha peccato ma tu, uomo e Dio, hai perdonato. - Unico Sacerdote e unico nostro mediatore,
– tu presenti al Padre il sacrificio, offerto una volta per tutte sulla croce. - Esaltato alla destra di Dio Padre hai ricevuto il Nome che è al di sopra di ogni altro nome
– e ogni lingua proclama che tu sei Signore. - Hai portato la nostra umanità nella comunione col Padre, accogli Francesco, Michele, Clotilde e tutte le nostre sorelle e i nostri fratelli defunti,
– trasfigura il nostro corpo di miseria per conformarlo al tuo corpo di gloria.
(Intenzioni personali formulate nel silenzio)
(Tutti) Dio fedele, tuo Figlio Gesù, nostro fratello, asceso alla tua destra in cielo, ci prepara una dimora e intercede per noi: abbi pietà degli uomini che si credono abbandonati e mantieni i nostri sguardi rivolti verso colui che tornerà a prenderci con sé per sempre nel regno eterno, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola:
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto: senza di me non potete far nulla.
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Salmi 8.10.23.67; il cristiano accanto al Cristo (Efesini 2,1-6; e Colossesi 3,1-4).
Letture di domenica prossima, solennità di Pentecoste, anno B:
Atti 2,1-11; Salmo 104; Lettera ai Galati 5,16-25; Giovanni 15,26-27; 16,12-15.
Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio
L’ascensione del Signore non separa Gesù dalla vita dei credenti, ma il Signore si inserisce nella loro esistenza potenziandola con una forza, con un’energia ancora più grande di quella che prima potevano aver conosciuto. Ci viene proposto l’ultimo brano, l’ultimo pezzo del vangelo di Marco, che però non è di Marco. Il vangelo di Marco termina al cap. 16, vers. 8 con l’annuncio della Risurrezione di Gesù, ma senza le prove delle apparizioni. Questo destò scandalo nella comunità primitiva, per cui negli anni seguenti vennero aggiunte ben tre successive finali a questo vangelo, quella che leggiamo è una di queste.
Quindi non è di Marco, non è dell’evangelista, ma è indubbiamente frutto dell’esperienza della comunità cristiana.
Secondo l’autore di questo brano Gesù dice «andate in tutto il mondo e proclamate il vangelo a ogni creatura». La missione dei credenti è di andare, non di rimanere fermi, ma di andare a proclamare che cosa? La buona notizia. Sappiamo che il termine “vangelo” significa “buona notizia”. E qual è questa buona notizia? Dio non è buono, è ESCLUSIVAMENTE buono; Dio è amore che chiede soltanto di essere accolto. Dio-amore che si offre non per togliere qualcosa all’uomo, ma per potenziare la sua esistenza. E da questo amore di Dio nessuna persona, qualunque sia la sua condotta o il suo comportamento, può sentirsi esclusa.
Questa è la buona notizia. Dio ama tutti in maniera incondizionata, e questo va proclamato ad ogni creatura.
Aggiunge l’autore «chi crederà …» – “credere” non significa aderire, accettare una dottrina, una verità, ma “credere” significa accogliere questa potenza d’amore ed essere disposti poi a comunicarla agli altri. L’amore ricevuto da Dio si trasforma in amore comunicato.
«… sarà battezzato». All’inizio di questo vangelo il battesimo era espressione di una conversione. Per “conversione” si intendeva il cambio di orientamento della propria esistenza: se fino ad adesso ho vissuto per me, adesso deciso di orientare diversamente la mia vita e di vivere per gli altri. Come segno di questo cambio c’era questo rito del battesimo. Quindi chi aderisce a questo amore, lo accoglie e dimostra pubblicamente questo cambio nella sua esistenza, questi è già nella pienezza di vita.
«Ma chi non crederà sarà condannato». Chi invece lo rifiuta e rimane nel suo egoismo, centrato soltanto sui propri bisogni e sulle proprie necessità, sarà condannato – non da Dio perché Dio è amore e non condanna, ma è lui stesso che si condanna.
Poi ci sono i segni classici che accompagneranno i credenti nella loro missione, è una protezione contro ogni forma di male, in particolare l’espressione finale «e questi guariranno», beh, il testo greco non è proprio così. Il testo greco dice “e questi avranno bene”. Gesù, il Signore, non ci dà la capacità – magari! – di guarire gli ammalati, ma di far sì che stiano bene, questo sì. Cioè, un affetto, una premura, un’attenzione e un servizio in modo che le persone anche nella loro malattia, nella loro infermità, possano in qualche maniera stare bene.
«Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo» – Quando leggiamo il vangelo occorre sempre distinguere quello che l’evangelista ci dice da come ce lo dice. “Quello che ci dice” è la Parola di Dio e questa è valida per sempre, “come lo dice”, l’autore usa le sue abilità letterarie, lo stile dell’epoca. Allora, in questo brano, si vede chiaramente la distinzione tra quello che l’autore vuol dire e come lo dice. Dice che «fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio». Cos’è che vuol dire l’evangelista? L’evangelista vuol dire alle autorità religiose: Quell’uomo che voi avete condannato come bestemmiatore, come eretico, in realtà era Dio. Aveva la condizione divina.
Quindi non era lui che bestemmiava, come hanno denunciato gli scribi la prima volta che hanno ascoltato Gesù, ma siete voi i bestemmiatori che non avete riconosciuto la presenza di Dio.
Come lo dice? Lo dice adoperando gli schemi letterari dell’epoca. Il “cielo” non significa l’atmosfera, significa la dimora divina, Dio, Dio stesso, e “sedere alla destra”: a quell’epoca nella corte, accanto al re sedeva la persona che deteneva il suo stesso potere, un potere simile al suo. Quindi, l’evangelista adopera queste immagini conosciute dell’epoca per trasmettere una verità.
Che l’ascensione non sia una separazione di Gesù dalla vita dei credenti, lo afferma poi l’autore. Infatti dice «essi partirono e predicarono dappertutto mentre il Signore agiva insieme a loro». Quindi il Signore non è andato da qualche parte, ma l’evangelista vuol dire che in Gesù si manifesta la pienezza della condizione divina, e questo porta il Signore a rafforzare l’attività, il comportamento dei suoi discepoli.
«E confermava la parola» – “la parola” è la buona notizia, il messaggio, «con i segni che l’accompagnavano». La parola non è credibile, non è veritiera, se non è accompagnata da segni quali l’amore, il perdono e la condivisione.
P. Alberto Maggi OSM