PASQUA DI RISURREZIONE – ANNO B
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Canto
Aspersione con l’acqua lustrale
Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.
Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva. Gloria a te, o Signore.
Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita. Gloria a te, o Signore.
Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità. Gloria a te, o Signore.
Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo
Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Padre, che in questo giorno, per mezzo del tuo Figlio unigenito, hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna, concedi a noi, che celebriamo la risurrezione del Signore, di rinascere nella luce della vita, rinnovati dal tuo Spirito. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Introduzione alla Liturgia della Parola
La lettura degli Atti degli Apostoli caratterizza il tempo pasquale e ci accompagna fino a Pentecoste. Oggi ascoltiamo una sintesi della missione di Gesù e della sua efficacia nelle nostre vite.
La seconda lettura lancia un tema che ci accompagnerà anch’esso per tutto il tempo pasquale: l’invito a vivere qui ed ora da risorti.
Ascoltiamo di nuovo il Vangelo della Veglia: l’annuncio della risurrezione diventa l’invito a rileggere la nostra vita e il nostro incontro col Signore per scoprirne nuovi sensi e nuovi significati.
Prima Lettura At 10,34a.37-43
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse:[…] «Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che si manifestasse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 117 (118)
Alleluia, alleluia, alleluia. (cantato)
Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Seconda Lettura Col 3,1-4
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Sequenza
Alla vittima pasquale,
s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
L’Agnello ha redento il suo gregge,
l’Innocente ha riconciliato
noi peccatori col Padre.
Morte e Vita si sono affrontate
in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto;
ma ora, vivo, trionfa.
«Raccontaci, Maria:
che hai visto sulla via?».
«La tomba del Cristo vivente,
la gloria del Cristo risorto,
e gli angeli suoi testimoni,
il sudario e le sue vesti.
Cristo, mia speranza, è risorto:
precede i suoi in Galilea».
Sì, ne siamo certi:
Cristo è davvero risorto.
Tu, Re vittorioso,
abbi pietà di noi.
Canto al vangelo Cf. 1Cor 5,7-8)
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato:
facciamo festa nel Signore.
Alleluia, alleuia.
VANGELO Mc 16,1-7
Dal Vangelo secondo Marco
Gloria a te, o Signore.
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare ad ungerlo. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande.
Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”».
[Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.]
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
La professione di fede
Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.
Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.
Cristo,
nostra speranza,
è risorto! Alleluia
La nostra preghiera di oggi
Questo è il giorno fatto dal Signore. Rallegriamoci ed esultiamo insieme.
- Nella resurrezione di Gesù tuo Figlio tu hai manifestato che l’amore è più forte della morte:
– donaci di credere all’amore e di viverlo ogni giorno. - Nella resurrezione di Gesù tuo Figlio tu hai portato al mondo la speranza:
– ricordati di tutti gli uomini che faticano a vivere. - Nella resurrezione di Gesù tuo Figlio tu hai dato un fondamento saldo alla nostra fede:
– rendici capaci di testimoniarla nella compagnia degli uomini. - Nella resurrezione di Gesù tuo Figlio tu hai annunciato che la tua misericordia è più forte del peccato:
– dona consolazione a chi soffre per la guerra e rendici forti nel non cedere alla logica della violenza e della paura. - Nella resurrezione di Gesù tuo Figlio tu hai dato senso a ogni morte:
– accogli nella vita eterna ogni uomo che muore.
(Intenzioni personali formulate nel silenzio)
(Tutti) Signore Dio, questo è il giorno che tu hai fatto affinché ci rallegriamo ed esultiamo in te. All’aurora tu hai rivelato alle donne venute alla tomba il volto splendente di tuo Figlio risorto: dissipa la nostra tristezza davanti alla morte e concedici di riconoscere colui che sale a te, Padre suo e nostro, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola:
Gesù, il crocifisso, è risorto, come aveva predetto. Alleluia. (Cf. Mt 28,5.6; Mc 16,6; Lc 24,6)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Tutta la settimana di Pasqua (detta l’ottava) è celebrata dalla Chiesa come un “unico” Giorno: il Giorno della Resurrezione. Lo si può vivere meditando le apparizioni del Risorto: Matteo cap. 28; Marco cap. 16; Luca cap. 24; Giovanni cap. 20-21.
Letture di domenica prossima, II di Pasqua
Atti 2,42-47; Salmo 117; Prima lettera di Pietro 1,3-9; Giovanni 20,19-31.
Cristo è risorto
Che significa celebrare Pasqua nel nostro mondo ripieno di sofferenze, di odio, di ostilità, di guerre? Che cosa vuol dire la nostra liturgia quando ci fa cantare che Cristo “con la morte ha vinto la morte” e ci fa ascoltare “che non c’è più alcun morto nei sepolcri”, mentre la morte esiste ancora ed è l’unica certezza assoluta in questo mondo, a dispetto di tutta l’agitazione umana? (…)
Non c’è una risposta definitiva a questa domanda, non esiste una spiegazione della fede pasquale formulabile in termini scientifici. Ciascuno può testimoniare soltanto la propria esperienza. Ma se vi riflettiamo, proprio al cuore di questa esperienza vissuta e personale, scopriamo ad un tratto il fondamento di tutto, che cancella tutti i nostri dubbi e interrogativi come il fuoco che fonde la cera e illumina ogni cosa di luce abbagliante. Qual è dunque questa esperienza? Non posso descriverla e definirla altrimenti che come l’esperienza del Cristo vivente. Ciò che rende possibile la festa stessa della Pasqua, ciò che riempie di gioia e di luce questa notte unica e fa risuonare con tanta forza il grido di trionfo: “Cristo è risorto! È veramente risorto!”, è proprio la mia fede nata dall’esperienza vivente di Cristo. Come e quando essa è sorta, non lo so, non lo ricordo più. So solo che quando apro i vangeli e leggo le parole di Gesù e il suo insegnamento, ripeto dentro di me, con tutto il cuore e con tutto il mio essere, le parole degli inviati dei farisei, venuti per arrestare Gesù e ritornati senza averlo potuto fare: “Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!” (Gv 7, 46). La prima cosa che so è che l’insegnamento di Cristo è vivo e che nulla al mondo può essergli paragonato. Questo insegnamento mi parla di vita eterna, di vittoria sulla morte, di un amore che vince la morte. Ormai so che nella vita in cui tutto sembra difficile e quotidiano, l’unico bene che rimane e non cambia mai è proprio la coscienza che Cristo è sempre con me. “Non vi lascio orfani. Ritornerò da voi” (Gv 14,18). Viene a noi e noi possiamo sperimentare la sua presenza. Nella preghiera, nel fremere dell’anima, nella gioia incomprensibile e tuttavia così intensa, nella presenza misteriosa e certa della sua persona, nella Chiesa che prega e amministra i sacramenti, ogni volta questa esperienza cresce e si amplifica: il Cristo è presente, le sue parole si sono compiute. “Se uno mi ama io lo amerò e mi manifesterò a lui; e noi verremo e prende remo dimora presso di lui” (Gv 14, 21. 23). Nella gioia e nella sofferenza, in mezzo alla folla e nella solitudine, ritroveremo la certezza della sua presenza, la forza del la sua parola, la gioia della fede in lui. Ecco la sola risposta e la sola prova.
Perché cercare tra i morti colui che è vivente? Perché piangere l’incorruttibile nella corruzione? Il cristianesimo non è nient’altro che il sentimento rinnovato di questa fede e la sua incarnazione. Pasqua, infatti, non è il ricordo di un evento passato. È l’incontro reale nella gioia e nel gaudio con colui nel quale il nostro cuore ha scoperto la vita e la luce. La grande notte pasquale testimonia che Cristo è vivente e che noi siamo viventi in lui. È un richiamo a vedere nel mondo e nella vita l’alba del giorno misterioso del regno di luce. La Chiesa orientale canta: “In questo giorno la primavera espande il suo profumo e la creatura rinnovata si rallegra”. Essa si rallegra nella fede, nell’amore e nella speranza. “È il giorno della risurrezione. La festa ci illumini, abbracciamoci gli uni gli altri come fratelli, nel nome del Risorto perdoniamo coloro che ci odiano e cantiamo: “Cristo è risorto dai morti, con la morte ha distrutto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri ha donato la vita”. “Cristo è risorto!”.
A. Schmemann, Christ est ressuscité, pp. 26-28.