30ª Domenica T.O. – ANNO A

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

Canto

 

Atto penitenziale

(preparato dai gruppi di animazione)
Per tutte quelle volte che ci siamo trovati davanti ad incomprensioni e abbiamo scelto la via della violenza al posto di quella del dialogo. Signore pietà.
Signore pietà!

Se davanti ad una scelta difficile abbiamo preferito seguire il nostro interesse personale piuttosto che il tuo insegnamento. Cristo pietà.
Cristo, pietà!

Per tutte quelle volte che abbiamo incontrato delle persone in difficoltà e gli abbiamo voltato le spalle negandogli il nostro aiuto. Signore pietà.
Signore, pietà!

 

Gloria

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

O Padre, che per amore continuamente crei e rinnovi il mondo, donaci la gioia di un cuore libero e pacificato, capace di amare te sopra ogni cosa e il prossimo come noi stessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura    Es 22,21-27

Dal libro dell’Esodo
Così dice il Signore:
«Non molesterai il forestiero né lo opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d’Egitto.
Non maltratterai la vedova o l’orfano. Se tu lo maltratti, quando invocherà da me l’aiuto, io darò ascolto al suo grido, la mia ira si accenderà e vi farò morire di spada: le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.
Se tu presti denaro a qualcuno del mio popolo, all’indigente che sta con te, non ti comporterai con lui da usuraio: voi non dovete imporgli alcun interesse.
Se prendi in pegno il mantello del tuo prossimo, glielo renderai prima del tramonto del sole, perché è la sua sola coperta, è il mantello per la sua pelle; come potrebbe coprirsi dormendo? Altrimenti, quando griderà verso di me, io l’ascolterò, perché io sono pietoso».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 17 (18)

Rit. Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.
Rit.
Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Rit.
Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.
Rit. Ti amo, Signore, mia forza.

 

Seconda Lettura    1Ts 1,5c-10

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi
Fratelli, ben sapete come ci siamo comportati in mezzo a voi per il vostro bene.
E voi avete seguito il nostro esempio e quello del Signore, avendo accolto la Parola in mezzo a grandi prove, con la gioia dello Spirito Santo, così da diventare modello per tutti i credenti della Macedònia e dell’Acàia.
Infatti per mezzo vostro la parola del Signore risuona non soltanto in Macedonia e in Acaia, ma la vostra fede in Dio si è diffusa dappertutto, tanto che non abbiamo bisogno di parlarne.
Sono essi infatti a raccontare come noi siamo venuti in mezzo a voi e come vi siete convertiti dagli idoli a Dio, per servire il Dio vivo e vero e attendere dai cieli il suo Figlio, che egli ha risuscitato dai morti, Gesù, il quale ci libera dall’ira che viene.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo         Gv 14,23

Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama,
osserverà la mia parola,
dice il Signore,
e il Padre mio lo amerà
e noi verremo a lui.
Alleluia, alleluia.

VANGELO   Mt 22,34-40

Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

 

La professione di fede

Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, unigenito, Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato: della stessa sostanza del Padre; per mezzo di lui tutte le cose sono state create. (si china il capo) Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo; e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della vergine Maria e si è fatto uomo. Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. Il terzo giorno è risuscitato, secondo le Scritture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella gloria, per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato: e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una santa cattolica e apostolica. Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà. Amen.

 

Rendete
a Dio quello
che è di Dio

 

 

La nostra preghiera di oggi

(intenzioni preparate dai gruppi di animazione)
Preghiamo il Padre perché si manifesti nel mondo il suo regno d’amore.

  • Per tutti i popoli che non hanno una casa,
    – ti preghiamo Signore di accoglierli tra le Tue braccia.
  • Per chi combatte ed è in guerra,
    – fa che pensi alla Pace come unico fine e all’amore come unico mezzo.
  • Tu che ci hai chiamati per nome,
    – donaci la forza di amare ed essere amati.
  • Affinché possiamo essere partecipi alla gioia del Creato,
    – aprici gli occhi alle Tue meraviglie, e fa che possiamo viverti in ogni momento.
  • Signore, donaci la compassione,
    – così che possiamo riconoscerci nel volto dei nostri fratelli e delle nostre sorelle.
  • Per i nostri defunti,
    – ti chiediamo o Signore di ricordarti di Lucia, Mario e Bruno ed ammetterli al Tuo fianco nel Regno dei Cieli.

(Tutti) Ti rendiamo grazie, o Dio, fonte di ogni amore, per il tuo Figlio Gesù Cristo: amandoci sino alla fine, egli ha portato a compimento la legge e i profeti; amando lui e amando i nostri fratelli, noi ti esprimiamo il nostro amore. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. (Mt 22,37)

 

Comunione

 

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: Il completamento della legge è l’amore (Romani 13,8-10; Galati 5,13–6,10). Amare come egli ci ama (1Giovanni 2,3-11; 4,7–5,4; 2Giovanni 5).

Letture di domenica prossima, 1 novembre – Tutti i santi:
Apocalisse 7,2-4.9-14; Salmo 23; 1Giovanni 3,1-3; Matteo 5,1-12a

Amore di Dio e amore del prossimo
«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutto il tuo spirito e con tutte le tue forze. Questo è il primo comandamento. Ma ce n’è un secondo simile al primo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non ci sono altri comandamenti più grandi di questi» (Mc 12, 29-31).
Il primo comandamento racchiude tutti gli altri, compreso il secondo, perché chi ama Dio, ama necessariamente gli uomini per ubbidienza al Signore, per imitazione del Signore e perché il Signore li ama; l’ubbidienza, l’imitazione, l’amore di ciò che il Signore ama, fanno necessariamente parte dell’amore, quando l’amore si indirizza a Dio, il solo perfetto, a Dio che solo si può amare di un amore perfetto, perché l’amore non può svilupparsi pienamente, perfettamente che in Lui. Tuttavia il Signore ha fatto una menzione particolare del secondo. Perché? Precisamente perché essendo contenuto necessariamente nel primo, gli è così intimamente legato che ne costituisce il tratto visibile, il segno esteriore. L’amore di Dio si riconosce poco dal di fuori; si può facilmente illudersi su di esso, credere di possederlo e non averlo. Consideriamo l’amore che abbiamo per il prossimo e riconosceremo se abbiamo amore per Dio, poiché sono inseparabili e crescono e decrescono insieme nella stessa misura. L’amore che si ha per il prossimo si conosce senza difficoltà; lo si costata ogni giorno dai pensieri, dalle parole, dagli atti che si fanno e da quelli che non si fanno; è facile sapere se si fa per il prossimo ciò che si vorrebbe che si facesse per noi, se lo si ama come noi stessi, se si vede in lui il Signore, se lo si tratta con tutto l’amore, la tenerezza, la compassione, il rispetto, il desiderio di bene che si deve a delle membra di Gesù… Ci sono altri motivi per cui Nostro Signore ha dato questo posto speciale all’amore del prossimo, particolarmente questo: se l’amore del prossimo è una conseguenza speciale dell’amore di Dio, la pratica dell’amore del prossimo produce anche l’amore di Dio e lo fortifica, lo scalda mirabilmente. È naturale e necessario: non abbiamo che un cuore; lo stesso cuore con cui amiamo Dio è anche quello con cui amiamo gli uomini; se il nostro cuore si scalda, s’infiamma, s’intenerisce nella pratica dell’amore del prossimo, per ciò stesso si rende più caldo, più tenero per amare Dio. Il nostro cuore non può essere di fuoco per Dio e di ghiaccio per gli uomini; né di fuoco per gli uomini e di ghiaccio per Dio. È di ghiaccio o di fuoco, caldo o freddo; se è caldo per Dio, sarà caldo per gli uomini; se è caldo per gli uomini, lo sarà per Dio… Così, più il nostro cuore guadagna in calore applicandosi ad amare gli uomini, più si rende capace di amare Dio. Per cui è stato detto con ragione che se si vuole acquistare l’amore di Dio, il mezzo migliore è di applicarsi ad amare gli uomini. Così, l’amore del prossimo è non soltanto uno dei segni più certi dell’amore di Dio, ma anche uno dei mezzi più sicuri di acquistarlo.
Charles de Foucauld, Meditazioni sui passi evangelici…, pp. 376-378

PROSSIMAMENTE

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