PENTECOSTE – ANNO A

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

Canto

 

Aspersione con l’acqua lustrale

Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.

Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva.
Gloria a te, o Signore.

Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita.
Gloria a te, o Signore.

Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità.
Gloria a te, o Signore.

Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo

Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.

 

Gloria

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

O Dio, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo, e rinnova anche oggi nel cuore dei credenti i prodigi che nella tua bontà hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura    At 2,1-11

Dagli Atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale  dal Salmo 103 (104)

Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Rit.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
Rit.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.
Rit. Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

 

Seconda Lettura    1Cor 12,3b-7.12-13

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo.
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.
Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

Sequenza

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.

Lava ciò che è sórdido,
bagna ciò che è árido,
sana ciò che sánguina.

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò che è sviato.

Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano
i tuoi santi doni.

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

 

Canto al vangelo         

Alleluia, alleluia.
Vieni, santo Spirito,
riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia, alleluia.

VANGELO    Gv 20,19-23

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.

 

La professione di fede

Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.

Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

Coloro che
sono guidati
dallo Spirito,
sono figli di Dio

 

 

La nostra preghiera di oggi

Invochiamo su noi e sulla Chiesa lo Spirito che Gesù ci ha mandato per assisterci sino alla fine.

  • Spirito d’amore, infiamma la Chiesa
    – perché renda testimonianza all’amore di Dio.
  • Spirito di verità, rendici fedeli alla parola di Dio,
    – liberandoci dalla schiavitù della menzogna e della falsità.
  • Spirito di pace, rendici nonviolenti
    – e capaci di accogliere ogni persona che incontriamo.
  • Spirito d’unità, riconcilia le chiese
    – e da’ a ciascuno di essere fedele alla sua vocazione.
  • Spirito di sapienza e di servizio,
    – illumina le intelligenze di chi governa, di chi amministra e di quanti hanno la responsabilità del bene di tutti.
  • Spirito di vita, visita coloro che soffrono la malattia, la solitudine, la povertà;
    – fa’ vivere Cesarina e tutti i defunti nella gioia eterna del cielo.

(Tutti): Padre, Dio della vita, tu hai creato ogni cosa nella potenza del tuo Spirito santo. In questo giorno in cui la sua benedizione ha riempito i discepoli noi ti supplichiamo: rinnova la tua Chiesa affinché gli uomini scoprano in essa il germe della nuova creazione. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. Alleluia. (Gv 20,21.22)

 

Comunione

 

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: lo Spirito promesso in vista della missione (1Pietro 1,3-12), donato ai pagani (Atti 10,44-11,18), all’opera nella chiesa (1Corinti 12,1-14,25).

Letture di domenica prossima, festa della Trinità

Esodo 34,4-9; Salmo da Daniele 3; Seconda lettera ai Corinti 13,11-13; Giovanni 3,16-18.

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi
La nuova relazione che Gesù ha instaurato tra gli uomini e Dio, aveva bisogno di una nuova alleanza. Per questo Luca, negli Atti degli Apostoli, presenta l’episodio della Pentecoste. La Pentecoste era il giorno in cui la comunità giudaica festeggiava il dono della legge. Bene mentre gli ebrei festeggiano il dono della legge, sulla comunità dei discepoli di Gesù scende, piomba lo Spirito Santo. Con Gesù non c’è più una legge che è esterna all’uomo da osservare, ma da cogliere, una forza interna, che sprigiona energia d’amore. Questo è il dono dello Spirito.
Anche gli altri evangelisti hanno la loro Pentecoste, seppur narrata in maniera diversa. Per esempio Giovanni ha la piccola Pentecoste nel momento della morte, quando Gesù consegna il suo Spirito, e poi nel brano che adesso esaminiamo, il capitolo 20, versetti 19-23, leggiamolo.
“La sera di quel giorno”, è il giorno della risurrezione di Gesù, “il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei”, il mandato di cattura non era stato soltanto per Gesù, non era pericoloso soltanto Gesù, era pericolosa la sua dottrina. Per questo, quando Gesù si trova di fronte al sommo sacerdote, costui non gli chiede niente di lui, ma gli chiede due cose: dei discepoli e della dottrina. Quindi, per paura di fare la stessa fine di Gesù, si sono chiusi a porte sbarrate.
“venne Gesù, stette in mezzo”, è importante questa indicazione che ci dà l’evangelista: quando Gesù risuscitato si manifesta ai suoi, si pone in mezzo, Gesù non si pone davanti, in modo che le persone che gli sono vicine sono quelle che gli sono più prossime, o in alto. Gesù si pone in mezzo. Questo significa che tutti coloro che gli sono intorno, hanno tutti la stessa identica relazione con lui, non c’è qualcuno di più, qualcuno di meno, qualcuno prima e qualcuno dopo.
“e disse loro: «Pace a voi!»”, questa di Gesù non è un augurio, Gesù non dice: “la pace sia con voi”, ma è un dono. Pace – sappiamo che il termine ebraico è “shalom” – indica tutto quello che concorre alla felicità degli uomini. Ma poi Gesù mostra il motivo di questo dono: “Detto questo”, quindi dopo aver detto “pace”, “mostrò loro le mani e il fianco”, le mani ed il fianco portano i segni della passione. È stato Gesù che, al momento della cattura, aveva detto: “se cercate me lasciate che questi se ne vadano”. Lui è il pastore che dà la vita per le sue pecore, e questo non in un episodio isolato, ma sempre. Gesù, nella comunità, è colui che difende i suoi.
A questo punto i discepoli, che l’evangelista aveva descritto nel timore dei Giudei – ricordo che, per Giudei, in questo vangelo non si intende mai il popolo, ma sempre l’autorità, i capi religiosi – passano dal timore alla gioia al vedere il Signore: “Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi!”, di nuovo Gesù ripete questo dono della pace, il termine pace in questo capitolo sarà ripetuto per ben tre volte, ma questa volta questo dono della pace è per andare a condividerlo. Infatti aggiunge Gesù: “come il Padre ha mandato me”, il Padre ha mandato Gesù per manifestare visibilmente il suo amore e qual è l’amore di Dio? Un amore generoso che si mette al servizio degli altri, che è stato manifestato da Gesù nell’episodio della lavanda dei piedi.
“Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi»”, il compito dei credenti il compito della comunità cristiana non è andare a proporre o, peggio, imporre dottrine, ma comunicazioni d’amore: come il Padre ha mandato il Figlio per manifestare il suo amore, così la comunità deve essere la testimone visibile di un amore generoso che si mette a servizio.
“detto questo”, prima il “detto questo” era riferito al dono della pace, giustificato dai segni della sua passione, ora “detto questo”, questo secondo dono della pace, “soffiò”, perché questo verbo soffiare? L’evangelista lo prende dal libro del Genesi, nell’episodio della creazione, quando Dio, il Creatore soffiò nelle narici del primo uomo e lo rese un essere vivente. “e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo”, esattamente Spirito Santo, senza l’articolo. Gesù aveva detto che lui dà lo Spirito senza misura, il dono dello Spirito è totale, sta alla persona dipendere quanto ne può accogliere o meno, ma comunque questo è il dono in pienezza, il dono dello Spirito, la forza divina, che si chiama Santo per la sua, non solo per la sua qualità, ma per la sua attività, che è capace di separare gli uomini che lo accolgono dalla sfera del male.
“A coloro a cui perdonerete”, letteralmente condonerete, cancellerete, “i peccati”, il termine peccato adoperato dall’evangelista non indica la colpa della persona, ma, nei vangeli, questo termine indica sempre il passato ingiusto dell’individuo, “A coloro a cui cancellerete i peccati, saranno cancellati; a coloro a cui non cancellerete, non saranno cancellati»”, cosa ci vuol dire Gesù con questa espressione? Gesù non sta dando un potere per alcuni, ma una responsabilità per tutta la comunità cristiana: la comunità cristiana deve essere come luce che spande il raggio d’azione del suo amore. Quanti vivono nell’ambito del peccato, dell’ingiustizia e vedono questa luce, se ne sentono attratti, hanno tutti il loro passato, qualunque esso sia, completamente cancellato. Quanti invece, pur vedendo brillare la luce, si rintanano ancora di più nelle tenebre – Gesù aveva detto che chi fa male odia la luce – rimangono sotto la cappa del peccato. Allora quello di Gesù non è un mandato per giudicare le persone, ma offrire ad ogni individuo una proposta di pienezza di vita.
p. Alberto Maggi OSM

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