EPIFANIA – ANNO A
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Canto
Atto penitenziale
Oggi i magi vengono a Betlemme per adorarti: perdonaci per le volte che non ti abbiamo riconosciuto nei volti dei nostri fratelli.
Signore, pietà!
Oggi la stella guida i magi alla grotta: perdonaci per tutte le volte che non ci siamo lasciati guidare dalla luce della tua parola.
Cristo, pietà!
Oggi i magi ti offrono i loro doni: perdonaci per quando non ti abbiamo offerto le nostre vite.
Signore, pietà!
Gloria
Colletta
Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Dio, che in questo giorno, con la guida della stella, hai rivelato alle genti il tuo Figlio unigenito, conduci benigno anche noi, che già ti abbiamo conosciuto per la fede, a contemplare la bellezza della tua gloria. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima Lettura Is 60,1-6
Dal libro del profeta Isaia
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore,
la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Salmo responsoriale dal Salmo 71 (72)
Rit. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Rit.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
Rit.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Rit.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Rit. Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
Seconda Lettura Ef 3,2-3.5-6
Dalla lettera di Paolo apostolo agli Efesini
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.
Canto al vangelo Cf. Mt 2,2
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia, alleluia.
VANGELO Mt 2,1-12
Dal Vangelo secondo Matteo
Gloria a te, o Signore.
Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.
Parola del Signore. Lode a te o Cristo.
Annuncio del giorno della Pasqua
Fratelli e sorelle,
la gloria del Signore si è manifestata
e sempre si manifesterà in mezzo a noi
fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo
ricordiamo e viviamo
i misteri della salvezza.
Centro di tutto l’anno liturgico
è il Triduo del Signore
crocifisso, sepolto e risorto, che culminerà nella domenica di Pasqua il 9 aprile.
In ogni domenica, Pasqua della settimana,
la santa Chiesa rende presente
questo grande evento nel quale
Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi:
Le Ceneri, inizio della Quaresima, il 22 febbraio.
L’Ascensione del Signore, il 21 maggio.
La Pentecoste, il 28 maggio.
La prima domenica di Avvento, il 3 dicembre.
Anche nelle feste della santa Madre di Dio,
degli Apostoli, dei Santi
e della commemorazione dei fedeli defunti,
la Chiesa pellegrina sulla terra
proclama la Pasqua del suo Signore.
Tutti: A Cristo che era, che è e che viene,
Signore del tempo e della storia,
lode perenne nei secoli dei secoli. Amen.
La professione di fede
Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.
Ed ecco la stella,
che avevano visto
nel suo sorgere,
li precedeva.
La nostra preghiera di oggi
Signore, come i magi oggi ci fermiamo in adorazione davanti a te.
- Gesù, irradiazione della luce divina, rivelatore del volto del Padre, messaggero del disegno di salvezza,
– sei Dio con noi, Principe della pace. - Per amore di noi uomini ti sei spogliato della tua forma divina, ti sei fatto uguale a noi in tutto,
– sei nato in una famiglia di poveri, hai conosciuto l’estraneità nell’esilio, hai sperimentato la fatica del lavoro. - Per noi sei stato bambino avvolto in fasce,
– sei stato deposto in una mangiatoia, glorificato dagli angeli e dai pastori, adorato dai magi e dalle genti. - Sei cresciuto sottomesso a Maria e a Giuseppe, hai scoperto il mondo a poco a poco,
– hai conosciuto la fatica della ricerca di Dio, la gioia dell’incontro e della vita fraterna. - Hai vissuto la quotidianità come noi tutti,
– hai condiviso le nostre sofferenze e le nostre paure, la gioia dell’amicizia, la tristezza della solitudine e del fallimento, la speranza di un regno di giustizia e di pace e l’angoscia di fronte al male e alla morte. - Ci hai insegnato come camminare nell’obbedienza, come crescere in bontà e sapienza,
– come vivere nell’amore e nella giustizia, davanti a Dio e in mezzo agli uomini. - Ci hai insegnato a sperare nella salvezza,
– hai pianto di fronte alla morte ma hai affermato che chi crede in te ha la vita eterna, in te vivono tutte le nostre sorelle e i nostri fratelli defunti.
(Tutti): Dio onnipotente, che nessuno ha mai visto, tu hai dissipato le tenebre del mondo inviando la tua luce e facendoti riconoscere in un povero bambino a quelli che attendevano la tua venuta: rivolgi a noi il tuo volto di pace e le nostri lodi proclameranno le meraviglie compiute nell’incarnazione di tuo Figlio Gesù Cristo che, con te e lo Spirito santo, vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Canto all’offertorio
Santo
Agnello di Dio
Antifona alla comunione
Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:
Abbiamo visto sorgere la sua stella da oriente e siamo venuti con doni per adorare il Signore. (Cf. Mt 2,2)
Comunione
Canto finale
Per la preghiera a casa
Orientamenti per la preghiera
Leggere nella bibbia: l’universalità della salvezza nel nuovo testamento (Matteo 28,16-20; Luca 13,22-30; Atti degli Apostoli 8–11 e 15; Romani 15,14-21; Galati 3).
Le letture di Domenica prossima, Battesimo del Signore – anno B
Isaia 55,1-11; salmo da Isaia 12,2-6; 1Giovanni 5,1-9; Marco 1,7-11
In cammino fino all’incontro faccia a faccia
La stella che i Magi hanno seguito fino a Gerusalemme aveva brillato nel cielo pieno di stelle del loro lontano oriente; probabilmente non si distingueva dalle altre né per la sua luce né per la sua dimensione. Forse era come le altre stelle, eppure era la stella del Messia. Era una stella sconosciuta, non si era mai vista; se n’erano viste tante altre, se ne conoscevano tante! Molti videro quella stella nel cielo, pochi vi fecero attenzione. Solo i Magi la seguirono, eppure la sua luce risplendeva uguale per tutti. Essi lasciarono la loro patria, la loro famiglia, affrontarono un viaggio lungo e pericoloso per seguire quella piccola stella che non avevano acceso, che poteva scomparire e che forse non era altro che una stella come tante.
Partirono all’avventura come un tempo Abramo, senza sapere dove andare. E ciò che doveva accadere accadde: la stella, la piccola stella si nascose e i Magi, restarono soli, per strada, lontani dalla loro patria, lontani dalla meta del loro viaggio. Altri sarebbero ritornati indietro, ma la fede che ardeva nel loro cuore non lo permetteva.
Questo cammino non conosceva che un’unica direzione: in avanti.
Appartenevano a quei credenti di cui parla la lettera agli Ebrei, quei credenti che, lasciata la loro patria per rispondere all’appello di Dio, non saprebbero ritornarvi, poiché aspirano oscuramente a una patria migliore (cf. Eb 11, 15‑16).
Rinnegare la stella sarebbe stato un grosso peso per la loro coscienza; grazie ad essa avevano riconosciuto l’appello di Dio, avevano cominciato a rispondervi, non potevano più ridiventare come gli altri Magi, quelli che erano rimasti nella loro terra e che non avevano voluto affrontare il rischio.
Ormai erano segnati con un marchio che li costringeva a salire sempre più in alto. Continuarono il loro viaggio faticoso senza la stella, un viaggio lungo, in una terra sconosciuta, fino a Gerusalemme, la città santa, custode della tradizione, dove avevano qualche opportunità di ricevere nuove indicazioni. Si consultarono i libri, si trovarono altre informazioni. Per gli altri quei passi della Scrittura restarono in mezzo ad altri passi come una luce in mezzo ad altre. Erano stati i soli a seguire la stella apparsa nel lontano oriente, furono i soli a beneficiare delle indicazioni profetiche relative alla piccola borgata di Betlemme perché le profezie, come tutti i segni che Dio invia, sono sempre avvolte di ambiguità e oscurità perché possano esserne illuminati solo i cuori ben disposti, disponibili e docili al delicato tocco della grazia. ( … ) I Magi possono scomparire dalla scena della storia come dalla scena dell’evangelo; il. mondo potrà dimenticarli, la Chiesa conserva per sempre il loro ricordo e venera in essi il lungo pellegrinaggio dell’umanità verso il suo Dio.
La loro storia è la nostra storia; è la storia del credente che risponde alla chiamata di Dio che gli giunge in mezzo alla confusione di questo mondo e che, nonostante le notti dello Spirito che deve attraversare, persevera nel suo cammino.
Dio spesso si nasconde e raramente si svela a quelli che vuole chiamare a suo servizio, giusto quel tanto per spingerli a un primo passo che dovranno proseguire, come i Magi, nell’oscurità, nella fedeltà e nella fede, fino all’incontro faccia a faccia.
J. Goldstain, Harmoniques évangéliques, pp. 39‑43.