PENTECOSTE – Messa della vigilia – ANNO C

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Canto


Atto penitenziale

Fratelli e sorelle carissimi, invochiamo la benedizione di Dio nostro Padre perché questo rito di aspersione ravvivi in noi la grazia del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.

Padre, gloria a te, che dall’Agnello immolato sulla croce fai scaturire le sorgenti dell’acqua viva.
Gloria a te, o Signore.

Cristo, gloria a te, che rinnovi la giovinezza della Chiesa nel lavacro dell’acqua con la parola della vita.
Gloria a te, o Signore.

Spirito, gloria a te, che dalle acque del Battesimo ci fai riemergere come primizia della nuova umanità.
Gloria a te, o Signore.

Il prete prende l’aspersorio e asperge se stesso e i ministri, poi il clero e il popolo.

Dio onnipotente ci purifichi dai peccati e per questa celebrazione dell’Eucaristia ci renda degni di partecipare alla mensa del suo regno nei secoli dei secoli. Amen.

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare
e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola
(2 volte)

Gloria

 

Colletta

Preghiamo.

Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

Dio onnipotente ed eterno che hai racchiuso la celebrazione della Pasqua nel tempo sacro dei cinquanta giorni, rinnova il prodigio della Pentecoste: fa’ che i popoli dispersi si raccolgano insieme e le diverse lingue si uniscano a proclamare la gloria del tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima Lettura    Gl 3,1-5

Dal libro del profefa Gioèle 
Così dice il Signore:
«Io effonderò il mio spirito
sopra ogni uomo
e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie;
i vostri anziani faranno sogni,
i vostri giovani avranno visioni.
Anche sopra gli schiavi e sulle schiave
in quei giorni effonderò il mio spirito.
Farò prodigi nel cielo e sulla terra,
sangue e fuoco e colonne di fumo.
Il sole si cambierà in tenebre
e la luna in sangue,
prima che venga il giorno del Signore,
grande e terribile.
Chiunque invocherà il nome del Signore,
sarà salvato,
poiché sul monte Sion e in Gerusalemme
vi sarà la salvezza,
come ha detto il Signore,
anche per i superstiti
che il Signore avrà chiamato».
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale    dal salmo 103 (104)

Rit. Alleluia, alleluia, alleluia.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Rit. Alleluia, alleluia, alleluia.

 

Seconda Lettura    Rm 8,22-27

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani 
Fratelli, sappiamo che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto fino ad oggi. Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò che uno già vede, come potrebbe sperarlo? Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio.
Parola di Dio. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto al vangelo     

Alleluia, alleluia.
Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli, e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia, alleluia.

VANGELO  Gv 7,37-39

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gloria a te, o Signore.
In quel tempo, Gesù disse [ai suoi discepoli]:
Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva».
Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui: infatti non vi era ancora lo Spirito, perché Gesù non era ancora stato glorificato.
Parola del Signore.
Lode a te, o Cristo.

 

La professione di fede

Rinunciate ad ogni male per vivere nella luce dei figli di Dio? Rinuncio.

Credete in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra?
Credo. Credo in te Padre Buono, unico Creatore. Amore sempre offerto a noi tuoi figli, per essere dono uno per l’altro.

Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?
Credo. Credo in te, Signore Gesù. Figlio, profeta del Padre, divenuto uno di noi. Con noi hai condiviso la vita e la morte. Tu sei risorto! Vivi con noi, ci doni risposta di senso alle nostre domande più vere; sei pane vivo per la nostra fame. A noi affidi la tua parola.

Credete nello Spirito santo, che è Signore e dà la vita, e che, per mezzo del sacramento della Confermazione, è stato a noi conferito come già gli Apostoli nel giorno di Pentecoste?
Credo. Credo in te, Spirito Santo, Consolatore, Difensore dei poveri, Dono del Padre. Rendi forte il nostro fragile amore!

Credete la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la resurrezione della carne e la vita eterna?
Credo. Credo la Chiesa santa, anche se peccatrice. Credo nella Chiesa, comunione di persone in cammino verso il Regno dei Cieli e la sua giustizia. Credo o Dio nel tuo amore. Credo in te, Padre, Figlio e Spirito Santo.

Questa è la nostra fede. Questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla, in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

lo Spirito Santo
vi insegnerà ogni cosa
e vi ricorderà
tutto ciò che io
vi ho detto

 

 

 

La nostra preghiera di oggi

Contempliamo lo Spirito che Gesù ci ha mandato per assisterci sino alla fine e diciamo: Gloria a te, Spirito santo!

  • Spirito Santo Creatore che all’inizio planavi sulle acque,
    – tutti gli esseri hanno preso vita dal tuo soffio, senza di te ogni vivente torna alla polvere.
  • Spirito Santo Ispiratore,
    – sotto la tua guida i profeti hanno parlato e agito tu li hai rivestiti della tua forza, li hai resi testimoni del Messia, Servo di Dio.
  • Spirito Santo, Potenza dell’Altissimo,
    – hai steso la tua ombra sulla Vergine Maria l’hai riempita di grazia e di amore, l’hai fatta madre del Figlio di Dio.
  • Spirito santo Santificatore,
    – per la tua forza Gesù è cresciuto in sapienza e in grazia tu sei sceso su di lui nel battesimo come colomba, l’hai consacrato e l’hai inviato ad annunciare l’evangelo.
  • Spirito santo, Soffio di Dio,
    – sei stato effuso da Gesù sulla croce, sei stato alitato dal Risorto sui discepoli, sei sceso nel giorno di Pentecoste come fuoco sulla Chiesa.
  • Spirito santo Consolatore,
    – per te siamo nati alla vita di figli di Dio, tu fai di noi la dimora del Signore tu effondi l’amore nei nostri cuori.

(Tutti): Padre, Dio della vita, tu hai creato ogni cosa nella potenza del tuo Spirito santo. Rinnova la tua Chiesa affinché gli uomini scoprano in essa il germe della nuova creazione. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

 

Canto all’offertorio

Santo

Agnello di Dio

 

Antifona alla comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:

Nell’ultimo giorno, il grande giorno della festa, Gesù, ritto in piedi, gridò: «Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva». Alleluia. (Gv 7,37)

 

Comunione

Canto finale

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere nella Bibbia: Sul dono dello Spirito si può meditare su: Ezechiele 37,1-14; Gioele 3,1-5.

Letture di domenica prossima Solennità della Trinità, anno C:
Proverbi 8,22-31; Salmo 8; Romani 5,1-5; Giovanni 16,12-15.

LA GENESI DELL’UOMO NUOVO
L’èra dello Spirito comincia con l’amore, nuovo soffio che anima la nuova creazione (1Gv 4,10); il testo odierno di Giovanni pone l’inizio di tutto nell’amore, come risposta attiva all’amore infinito di Dio. Tale risposta deve essere molto concreta, perché si tratta di realizzare l’osservanza della Parola (Gv 14,15.23). Inoltre tale Parola è in continua crescita di significato e di profondità, perché lo Spirito – dono permanente (v. 16b) che «farà ricordare tutto» e che «insegnerà ogni cosa» (v. 26) – sarà l’animatore luminoso del rapporto dell’uomo con la Parola. L’amore alla Parola, resa viva dallo Spirito, porterà all’inabitazione della Trinità nel cuore umano (v. 23). Questo diventerà il nuovo tempio, la «dimora di Dio tra gli uomini» (Ap 3,20): tale conclusione non ci stupisce, perché era già stata preannunciata nel dialogo di Gesù con la samaritana (Gv 4,23). La tenda del deserto e il grande tempio di Salomone non facevano che anticipare la realtà della dimora di Dio nel cuore dell’uomo; colui che «i cieli e i cieli dei cieli non possono contenere» (1Re 8,27) voleva giungere a questo, trasformando il cuore dell’uomo da roccaforte dell’egoismo in abitazione della Trinità.
L’amore ci genera alla vita di Dio, la risposta all’amore genera in noi Dio stesso e fa di noi un luogo accogliente come il grembo di Maria, una dimora gloriosa come il monte Sion. Giovanni ci propone una nuova antropologia: l’uomo – se accetta nella fede l’amore di Cristo – entra nel circuito dell’amore trinitario: vi «ha dato il potere di diventare figli di Dio» (Gv 1,12). Dio ci ha amato e, amandoci, ci ha donato il suo amore, rendendoci a nostra volta capaci di amare. È l’amore che fa della nostra vita una continua lode a Dio (cf. Mt 7,21).
[…]
Lo Spirito ci rende figli per la libertà, perché Spirito e libertà sono strettamente uniti: «Dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà» (2Cor 3,17).
Chiesero una volta a F. Fellini: «Hai dei rimpianti?»; il regista rispose: «L’educazione cattolica è una fabbrica di rimpianti, perché è stata una fabbrica di divieti». La frase sa di provocazione, ma ci invita a riflettere: abbiamo fatto crescere troppi cristiani a suon di moralismo esterno, per cui ne è uscito un gregge appesantito e asmatico, carico di doveri e sprovvisto di iniziativa carismatica, spesso incapace di testimoniare la gioia della libertà interiore. Il cristiano non è un sottomesso, ma un liberato, perché lo Spirito non sottomette, ma si pone al servizio della nostra verità per liberarla e condurla verso una reale pienezza. La nostra verità e la nostra libertà stanno a cuore a noi quanto a Dio, perché lo Spirito non può volere l’alienazione dell’uomo; egli vuole che l’uomo maturi verso ciò per cui è stato creato.
Il figlio libero infine grida: «Abba, padre!»: è il grido della libertà che riconosce Dio come Padre; è il grido del bambino che appena esce alla luce si libera dalle acque della dipendenza. Questo grido ha la potenza della libertà e la dolcezza dell’intimità: è il grido di chi lascia la prigionia del ventre ed entra nella libertà del cuore.
Ernesto Menichelli