CELEBRAZIONE DEL TRIDUO PASQUALE

1° momento: LA CENA DEL SIGNORE (Giovedì 14 aprile alle 18:30)

1° momento: LA CENA DEL SIGNORE

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Canto

Noi canteremo gloria a te,
Padre che dai la vita,
Dio d’immensa carità
Trinità infinita.

 

Tutto il creato vive in Te,
segno della tua gloria,
tutta la storia ti darà
onore e vittoria.

 

Cristo il Padre rivelò,
per noi aprì il suo cielo:
egli un giorno tornerà
glorioso nel suo regno.

 

La tua parola venne a noi,
annuncio del tuo dono:
la Tua promessa porterà
salvezza e perdono.

 

Manda, Signore, in mezzo a noi,
manda il consolatore:
lo Spirito di Santità
Spirito dell’amore.

 


Atto penitenziale

Signore Gesù, come Servo hai lavato i piedi ai tuoi discepoli: lavaci da ogni peccato e abbi pietà di noi.
Signore, pietà!

Cristo Signore, come Maestro hai donato il comandamento nuovo: vedi le nostre contraddizioni all’amore e abbi pietà di noi.
Cristo, pietà!

Signore Gesù, come Agnello hai offerto il tuo corpo e il tuo sangue: perdona la nostra incapacità ad offrire la vita in sacrificio e abbi pietà di noi.
Signore, pietà!

 

Gloria

Gloria, gloria. Gloria a Dio, nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà (bis).

 

Noi ti lodiamo, Ti adoriamo
Ti rendiamo grazie per la Tua gloria immensa
Signore Re del cielo Dio Padre Onnipotente. Rit.

 

Signore Figlio unigenito Signore Agnello di Dio
Tu che togli i peccati del mondo Tu che togli i peccati del mondo
Tu che siedi alla destra del Padre Abbi pietà di noi. Rit.

 

Perché tu solo il Santo Tu solo l’altissimo
Con lo Spirito Santo nella Gloria di Dio Padre
Gloria, gloria.

 

Gloria, gloria. Gloria a Dio, nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà (bis).

 

Gloria, gloria.

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.
O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

Prima lettura Es 12,1-8.11-14

Prescrizioni per la cena pasquale.

Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d’Egitto:
«Questo mese sarà per voi l’inizio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell’anno. Parlate a tutta la comunità d’Israele e dite: “Il dieci di questo mese ciascuno si procuri un agnello per famiglia, un agnello per casa. Se la famiglia fosse troppo piccola per un agnello, si unirà al vicino, il più prossimo alla sua casa, secondo il numero delle persone; calcolerete come dovrà essere l’agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne.
Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, nato nell’anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre e lo conserverete fino al quattordici di questo mese: allora tutta l’assemblea della comunità d’Israele lo immolerà al tramonto. Preso un po’ del suo sangue, lo porranno sui due stipiti e sull’architrave delle case nelle quali lo mangeranno. In quella notte ne mangeranno la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. Ecco in qual modo lo mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
In quella notte io passerò per la terra d’Egitto e colpirò ogni primogenito nella terra d’Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutti gli dèi dell’Egitto. Io sono il Signore! Il sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò il sangue e passerò oltre; non vi sarà tra voi flagello di sterminio quando io colpirò la terra d’Egitto. Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione lo celebrerete come un rito perenne”».
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

 

Salmo Responsoriale 115 (116)

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

Il tuo calice, Signore, è dono di salvezza.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

 

Seconda lettura 1Cor 11,23–26

Ogni volta che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me».
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Lode a te Signor, re di eterna gloria.
Lode a te Signor, re di eterna gloria.

Vi do un comandamento nuovo, dice il Signore: come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.

Lode a te Signor, re di eterna gloria.
Lode a te Signor, re di eterna gloria.

 

Vangelo

Li amò sino alla fine.

Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

 

Professione di fede

Io credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito da Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la Comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

 

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, nell’ora della grande preghiera sacerdotale di Gesù, innalziamo suppliche per la chiesa, per i cristiani, per tutti gli uomini della terra: Signore, abbiamo bisogno del tuo amore per noi!

  1. Preghiamo per tutte le chiese d’oriente e d’occidente,
    – perché, fedeli alla preghiera di Gesù per la loro unità, trovino vie di riconciliazione reciproca e giungano alla comunione nella fede.
  2. Preghiamo per tutti i fedeli,
    – perché, ricordando la loro vocazione a diventare popolo santo, abbiano un comportamento bello e buono e siano riconosciuti come cristiani per il loro amore vicendevole.
  3. Preghiamo per tutti gli uomini, soprattutto per quelli che soffrono,
    – perché, guardando al Servo che porta le nostre infermità, conoscano la tua consolazione e la tua vicinanza, o Dio, e sappiano fare della loro sofferenza un cammino di amore.
  4. Preghiamo per noi qui riuniti per la Cena del Signore,
    – perché, comunicando al Pane spezzato e al Calice della benedizione, impariamo da Cristo a servire i fratelli e ad amarli fino al dono della vita.

(Tutti): Accogli, Signore, la nostra preghiera e concedici di vedere compiute le richieste espresse con la voce o formulate nel nostro cuore. Sii benedetto ora e nei secoli dei secoli. Amen.

 

Canto di offertorio

Ubi cáritas et ámor, Déus ibi est.

 

Santo

Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’Universo.
Santo, Santo,
i cieli e la terra sono pieni della Tua gloria.

 

Osanna nell’alto dei cieli, osanna nell’alto dei cieli.

 

Santo, Santo, Santo è il Signore Dio dell’Universo.
Santo, Santo,
i cieli e la terra sono pieni della Tua gloria.

 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Osanna nell’alto dei cieli, osanna nell’alto dei cieli.

 

Santo, Santo, Santo.

 

Antifona alla Comunione

«Questo è il mio Corpo, che è per voi; questo calice è la nuova alleanza nel mio Sangue», dice il Signore. «Ogni volta che ne mangiate e ne bevete, fate questo in memoria di me». (Cf. 1Cor 11,24-25)

 

Canto di Comunione

Credo in unum Deum Patrem omnipotentem
Credo in unum Deum factorem coeli et terrae
Visibilium omnium et invisibilium
Credo in unum Deum, Amen

 

Credo in unum Deum Dominum Jesum Christum
Credo in unum Deum Filium Dei unigenitum
Et ex Patre natum ante omnia saecula
Credo in unum Deum, Amen

 

Credo in unum Deum Spiritum sanctum
Credo in unum Deum Dominum et vivificantem
Qui ex Patre filioque procedit
Credo in unum Deum, Amen

 

Credo in unum Deum Patrem omnipotentem
Credo in unum Deum Dominum Jesum Christum
Credo in unum Deum Spiritum sanctum
Credo in unum Deum, Amen

 

Canto di reposizione

Genti tutte, proclamate il mistero del Signore,
del suo corpo e del suo sangue che la Vergine donò
e fu sparso in sacrificio per salvar l’umanità.

 

Dato a noi da madre pura, per noi tutti s’incarnò.
La feconda sua parola tra le genti seminò;
con amore generoso la sua vita consumò.

 

Nella notte della Cena coi fratelli si trovò.
Del pasquale sacro rito ogni regola compì
e agli apostoli ammirati come cibo si donò.

 

La parola del Signore pane e vino trasformò:
pane in carne, vino in sangue, in memoria consacrò!
Non i sensi, ma la fede prova questa verità.

 

Adoriamo il Sacramento che Dio Padre ci donò.
Nuovo patto, nuovo rito nella fede si compì.
Al mistero è fondamento la parola di Gesù.

 

Gloria al Padre onnipotente, gloria al Figlio Redentor,
lode grande, sommo onore all’eterna Carità.
Gloria immensa, eterno amore alla santa Trinità. Amen.

 

ADORAZIONE EUCARISTICA

Si rimane in adorazione fino a mezzanotte davanti all’Altare della Reposizione.

 

Per la preghiera a casa

Orientamenti per la preghiera
Leggere i grandi testi del nuovo testamento sulla carità (Rm 8,31-39; 1Cor 13; Ef 3,14-21; 1Gv 3,11-24).

Li amò sino alla fine
«Li amò sino alla fine»: nel linguaggio giovanneo questa parola “fine” annuncia anche la passione, l’amore infinito del Figlio che ha assunto in perfetta obbedienza la natura umana fino alla spoliazione totale, fino alla morte e alla morte di croce (Cf. Fil 2,8). (…)
Amore e umiliazione, amore perfetto e totale abbassamento sono due realtà inseparabilmente unite nei gesti umani più quotidiani come nei momenti più sublimi della redenzione di Cristo. Amore e umiliazione che hanno le loro radici nella vita stessa di Dio, nella sua natura ineffabile. (…)
L’amore di Cristo continua nell’oggi della vita della Chiesa. Ma come può la Chiesa, a sua volta, amare fino alla fine, come può il cristiano, profondamente immerso nei problemi, nei conflitti, nelle tensioni, nelle contraddizioni e nelle incertezze del mondo, come può amare fino alla fine?
«Vi ho dato un esempio perché come ho fatto io facciate anche voi» (Gv 13,15). La lavanda dei piedi continua di generazione in generazione in una catena di amore che non deve spezzarsi. Questo gesto indica la qualità di umiltà del nostro amore, rivela l’umanità, la verità, la tenerezza del nostro cuore, la freschezza, la spontaneità, forse anche la follia del nostro servizio ai fratelli. Amare fino alla fine, è per la Chiesa, rivelare al mondo il volto di Cristo.
B. Bobrinskoy, Il les aima jusqu’au bout.

Adorazione eucaristica

Adorazione eucaristica

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

 

“Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri
come io ho amato voi”, dice il Signore.
(Gv 13,34)

 

Canto: Siamo arrivati

Rit: siamo arrivati
Da mille strade diverse,
In mille modi diversi
In mille momenti diversi…
Perché il signore ha voluto così.

Ci ha chiamato per nome,
Ci ha detto: “siete liberi!
Se cercate la mia strada,
La mia strada è l’amore”.

Rit: siamo arrivati
Da mille strade diverse,
Con mille cuori diversi;
Ora siamo un unico cuore
Perché il signore ha voluto così,
Ha voluto così.

“Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto”

“La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.”
SAN PAOLO

“Come Chiesa, ricordiamo che curando le ferite dei rifugiati, degli sfollati e delle vittime dei traffici mettiamo in pratica il comandamento della carità che Gesù ci ha lasciato, quando si è identificato con lo straniero, con chi soffre, con tutte le vittime innocenti di violenze e sfruttamento.”
Discorso del Santo Padre durante l’Udienza ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, 24/05/2013

 

La vecchietta che aspettava Dio
Bruno Ferrero

C’era una volta un’anziana signora che passava in pia preghiera molte ore della giornata. Un giorno sentì la voce di Dio che le diceva: “Oggi verrò a farti visita”. Figuratevi la gioia e l’orgoglio della vecchietta. Cominciò a pulire e lucidare, impastare e infornare dolci. Poi indossò il vestito più bello e si mise ad aspettare l’arrivo di Dio.
Dopo un po’, qualcuno bussò alla porta. La vecchietta corse ad aprire. Ma era solo la sua vicina di casa che le chiedeva in prestito un pizzico di sale. La vecchietta la spinse via: “Per amore di Dio, vattene subito, non ho proprio tempo per queste stupidaggini! Sto aspettando Dio, nella mia casa! Vai via!”. E sbattè la porta in faccia alla mortificata vicina.
Qualche tempo dopo, bussarono di nuovo. La vecchietta si guardò allo specchio, si rassettò e corse ad aprire. Ma chi c’era? Un ragazzo infagottato in una giacca troppo larga che vendeva bottoni e saponette da quattro soldi. La vecchietta sbottò: “Io sto aspettando il buon Dio. Non ho proprio tempo. Torna un’altra volta!”. E chiuse la porta sul naso del povero ragazzo.
Poco dopo bussarono nuovamente alla porta. La vecchietta aprì e si trovò davanti un vecchio cencioso e male in arnese. “Un pezzo di pane, gentile signora, anche raffermo… E se potesse lasciarmi riposare un momento qui sugli scalini della sua casa”, implorò il povero.
“Ah, no! Lasciatemi in pace! Io sto aspettando Dio! E stia lontano dai miei scalini!” disse la vecchietta stizzita. Il povero se ne partì zoppicando e la vecchietta si dispose di nuovo ad aspettare Dio.
La giornata passò, ora dopo ora. Venne la sera e Dio non si era fatto vedere. La vecchietta era profondamente delusa. Alla fine si decise ad andare a letto.
Stranamente si addormentò subito e cominciò a sognare. Le apparve in sogno il buon Dio che le disse: “Oggi, per tre volte sono venuto a visitarti, e per tre volte non mi hai ricevuto”.

«Lo ’mperador del doloroso regno / da mezzo ’l petto uscia fuor de la ghiaccia» (Inferno XXXIV, 28-29).

Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio; egli abita nel gelo dell’amore soffocato.
Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi?
Ti è mai capitato, come alla vecchietta, di ignorare la richiesta d’aiuto di qualcuno?
Al contrario, riesci a pensare a qualche episodio in cui un tuo piccolo gesto è stato d’aiuto a qualcuno?

 

Canto: Servo per amore

Una notte di sudore sulla barca in mezzo al mare
e mentre il cielo s’imbianca già
tu guardi le tue reti vuote.
Ma la voce che ti chiama
un altro mare ti mostrerà
e sulle rive di ogni cuore le tue reti getterai.

RIT: OFFRI LA VITA TUA COME MARIA
AI PIEDI DELLA CROCE
E SARAI SERVO DI OGNI UOMO,
SERVO PER AMORE,
SACERDOTE DELL’UMANITÀ.

Avanzavi nel silenzio, fra le lacrime, e speravi
che il seme sparso davanti a te
cadesse sulla buona terra.
Ora il cuore tuo è in festa
perché il grano biondeggia ormai,
è maturato sotto il sole, puoi riporlo nei granai. RIT.

 

IL BUON SAMARITANO
Lc 10, 25-37

25Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai».
29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

 

SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY, OMELIA PER LA XII DOMENICA DOPO PENTECOSTE

Tutta la nostra religione non è che religione falsa e tutte le nostre virtù non sono altro che fantasmi; e siamo soltanto degli ipocriti agli occhi di Dio, se non abbiamo quella carità universale per tutti, per i buoni come per i cattivi, per i poveri come per i ricchi, per tutti quelli che ci fanno del male, come per quelli che ci fanno del bene. No, non c’è virtù che meglio ci faccia conoscere se siamo í figli del buon Dio, come la carità. L’obbligo che abbiamo di amare il nostro prossimo è così grande, che Gesù Cristo ce ne fa un comandamento, che pone subito dopo quello col quale ci ordina di amarlo con tutto il cuore. Ci dice che tutta la legge e í profeti sono racchiusi in questo comandamento di amare il nostro prossimo.
Sì, dobbiamo considerare quest’obbligo come il più universale, il più necessario e il più essenziale alla religione, alla nostra salvezza. Osservando questo comandamento, mettiamo in pratica tutti gli altri. San Paolo ci dice che gli altri comandamenti ci vietano l’adulterio, il furto, le ingiurie, le false testimonianze. Se amiamo il nostro prossimo, non facciamo niente di tutto questo, perché l’amore che abbiamo per il nostro prossimo non può tollerare che facciamo del male.

«Vi do un nuovo comandamento: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, anche voi amatevi gli uni gli altri. Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri»
Giovanni 13,34-35

Nella parabola del buon Samaritano, come descriveresti coloro che passarono oltre l’uomo ferito? Come descriveresti il Samaritano? In che modo possiamo applicare il messaggio di questa parabola nella nostra vita?

 

Canto: Dolce Sentire

Dolce sentire come nel mio cuore
ora umilmente, sta nascendo amore.
Dolce capire che non son più solo,
ma che son parte di una immensa vita,
che generosa risplende intorno a me:
dono di Lui, del Suo immenso amor.

Ci ha dato il cielo e le chiare stelle
fratello sole e sorella luna.
La madre terra con frutti prati e fiori,
il fuoco e il vento, l’aria e l’acqua pura,
fonte di vita, per le sue creature.
Dono di Lui, del Suo immenso amor.
Dono di Lui, del Suo immenso amor.

 

LA MANO E LA SABBIA
Bruno Ferrero

Giorgio, un ragazzo di tredici anni, passeggiava sulla spiaggia insieme alla madre.
Ad un tratto le chiese: “Mamma, come si fa a conservare un amico quando finalmente si è riusciti a trovarlo?”.
La madre meditò qualche secondo, poi si chinò e prese due manciate di sabbia. Tenendo le palme rivolte verso l’alto, strinse forte una mano: la sabbia le sfuggì tra le dita, e quanto più stringeva il pugno, tanto più la sabbia sfuggiva.
Tenne invece ben aperta l’altra mano: la sabbia vi restò tutta.
Giorgio osservò stupito, poi esclamò: “Capisco”.

Sono una ragazza cinese e vivo in Italia da cinque anni. Ho una bellissima bambina di due anni, nata qui in Italia.
Io provengo da una zona del nord della Cina dove la vita è difficile e non si trova lavoro. Sono la quinta figlia di una famiglia semplice. Dopo aver finito gli studi normali fino ai 18 anni, e aver atteso un lavoro per un anno senza trovarlo, ho deciso di venire in Italia per conoscere questa cultura che mi affascinava e per lavorare. Non potendo andare a scuola ad imparare l’italiano, mi sono fatta coraggio ed ho imparato da sola a leggere e a scrivere, con l’aiuto di un vocabolario.
[Dopo il ritorno in Cina per trovare la famiglia, la ragazza incontra quello che diventerà il suo fidanzato. Lui rientra in Ungheria dove lavorava e lei torna in Italia, scoprendo solo dopo il rientro di essere rimasta incinta.]
Ho chiesto aiuto ad alcune persone del Centro Aiuto per la Vita che mi sono state molto vicine, mi hanno consigliato di accogliere la vita. Ho detto sì, anche se davanti a me vedevo solo buio.
Con forza e coraggio ho continuato a lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza, poi sono stata accolta nella Comunità “Mater Dei” di Vittorio Veneto, dove mi sono sentita accolta e amata.
Desideravo che la mia bambina nascesse in un ambiente sereno e avere qualcuno che mi stesse accanto. Così è stato.
Al momento del parto non ho avuto vicino il mio ragazzo perché non aveva ottenuto il visto per venire in Italia, ma tante persone con amore gratuito mi sono state accanto in quei giorni e la “Mater Dei” è diventata la mia seconda famiglia.
Qui, in questa Comunità Mater Dei, ho incontrato ragazze madri italiane e straniere (africane, ucraine, moldave, albanesi) che sole come me, hanno trovato un nido di affetto e di accoglienza che ci ha permesso di affrontare le difficoltà del momento e vivere la maternità con gioia e coraggio.
Insieme con loro ho imparato ad essere mamma e ho toccato con mano come l’Amore fa superare tutte le barriere di razza, cultura e religione. Mi dà tanta gioia vedere la mia bambina crescere e giocare con gli altri bambini come se fossero fratellini.
Qui ho capito che il cristiano ha una caratteristica: sa amare gli altri come se stesso. Per questo ho voluto che la mia bambina fosse cristiana e l’ho fatta battezzare perché possa anche lei crescere con tanto amore. Anch’io, che non appartengo a nessuna religione, sto preparandomi per essere battezzata. Questo mi dà tanta pace nel cuore, tanta forza e voglia di vivere e di aiutare anch’io gli altri, mi dà la speranza di poter presto avere vicino il padre della mia bambina e vivere con tutti e tre in una nostra casa e formare una bella famiglia, qui in Italia.
Di fronte a me ci sono ancora tanti problemi da affrontare che a volte mi fanno paura, ma quando guardo la mia bambina che mi sorride, sento una forza grande che mi dice di andare avanti con fiducia.

 

Luca 7,36-50

36 Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. 37 Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; 38 e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. 39 A quella vista il fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». 40 Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, di’ pure». 41 «Un creditore aveva due debitori: l’uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. 42 Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». 43 Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44 E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». 49 Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest’uomo che perdona anche i peccati?». 50 Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
Ti è mai capitato di essere stato o aver ospitato in casa tua qualcuno, ma senza mai aprire il cuore ed accogliere veramente l’altra persona?
Ti è mai successo invece, come la Maria di Magdala, di aver o essere stato accolto, nonostante non avessi i mezzi materiali con cui farlo, con il cuore?

 

Canto: Frutto della nostra terra

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo: pane della nostra vita, cibo della quotidianità.
Tu che lo prendevi un giorno, lo spezzavi per i tuoi, oggi vieni in questo pane, cibo vero dell’umanità.

RIT: E SARÒ PANE E SARÒ VINO NELLA MIA VITA, NELLE TUE MANI.
TI ACCOGLIERÒ DENTRO DI ME, FARÒ DI ME UN’OFFERTA VIVA, UN SACRIFICIO GRADITO A TE.

Frutto della nostra terra, del lavoro di ogni uomo: vino delle nostre vigne sulla mensa dei fratelli tuoi.
Tu che lo prendevi un giorno, lo bevevi con i tuoi, oggi vieni in questo vino e ti doni per la vita mia. RIT

 

“Preghiera dell’accoglienza”

Signore, aiutami ad essere per tutti un amico,
che attende senza stancarsi,
che accoglie con bontà,
che dà con amore,
che ascolta senza fatica,
che ti ringrazia con gioia,
Un amico che si è sempre certi di trovare
quando se ne ha bisogno.
Aiutami ad essere una presenza sicura,
a cui ci si può rivolgere
quando lo si desidera,
ad offrire un’amicizia riposante,
ad irradiare una pace gioiosa,
la tua pace, o Signore.
Fa’ che sia disponibile e accogliente
soprattutto verso i più deboli e indifesi.
Così senza compiere opere straordinarie,
io potrò aiutare gli altri a sentirti più vicino,
Signore della tenerezza.

 

Canto: Se Tu sei fra noi

Le ombre si distendono, scende ormai la sera
e si allontanano, dietro ai monti,
i riflessi di un giorno che non finirà
di un giorno che ora correrà sempre,
perché sappiamo che una nuova vita,
oggi è partita, e mai più si fermerà.

RIT: RESTA QUI CON NOI IL SOLE SCENDE GIÀ
RESTA QUI CON NOI SIGNORE E’ SERA ORMAI.
RESTA QUI CON NOI IL SOLE SCENDE GIÀ
SE TU SEI FRA NOI LA NOTTE NON VERRÀ.

Si allarga verso il mare il Tuo cerchio d’onda,
che il vento spingerà
fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore,
alle porte dell’amore vero.
Come una fiamma che dove passa brucia,
così il Tuo amore tutto il mondo invaderà. RIT

Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera,
come una terra che nell’arsura
chiede l’acqua da un cielo senza nuvole
ma che sempre le può dare vita.
Con Te saremo sorgenti d’acqua pura,
con Te fra noi il deserto fiorirà. RIT

 

2° momento: LA PASSIONE DEL SIGNORE (Venerdì 15 aprile alle 18:30)

LA PASSIONE DEL SIGNORE

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

 

Si inizia in silenzio.

Orazione

O Dio, che nella passione di Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno, così per l’azione del tuo Spirito fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

 

Prima lettura Is 52,13 – 53,12

Egli è stato trafitto per le nostre colpe

Dal libro del profeta Isaìa

Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato
e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
Chi avrebbe creduto al nostro annuncio?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore?
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Noi tutti eravamo sperduti come un gregge,
ognuno di noi seguiva la sua strada;
il Signore fece ricadere su di lui
l’iniquità di noi tutti.
Maltrattato, si lasciò umiliare
e non aprì la sua bocca;
era come agnello condotto al macello,
come pecora muta di fronte ai suoi tosatori,
e non aprì la sua bocca.
Con oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo;
chi si affligge per la sua posterità?
Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi,
per la colpa del mio popolo fu percosso a morte.
Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo,
sebbene non avesse commesso violenza
né vi fosse inganno nella sua bocca.
Ma al Signore è piaciuto prostrarlo con dolori.
Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo,
si compirà per mezzo suo la volontà del Signore.
Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
e si sazierà della sua conoscenza;
il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità.
Perciò io gli darò in premio le moltitudini,
dei potenti egli farà bottino,
perché ha spogliato se stesso fino alla morte
ed è stato annoverato fra gli empi,
mentre egli portava il peccato di molti
e intercedeva per i colpevoli.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale Sal 115

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Alle tue mani affido il mio spirito;
tu mi hai riscattato, Signore, Dio fedele.

Sono il rifiuto dei miei nemici
e persino dei miei vicini,
il terrore dei miei conoscenti;
chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono come un morto, lontano dal cuore;
sono come un coccio da gettare.

Ma io confido in te, Signore;
dico: «Tu sei il mio Dio,
i miei giorni sono nelle tue mani».
Liberami dalla mano dei miei nemici
e dai miei persecutori.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

 

Seconda lettura Eb 4,14-16; 5,7-9

Cristo imparò l’obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
[Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l’obbedienza da ciò che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome. (Cfr. Fil 2,8-9)

 

Vangelo Gv 18,1– 19,42

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Giovanni

Catturarono Gesù e lo legarono
L. In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c’era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro
✠. «Chi cercate?».
L. Gli risposero:
A. «Gesù, il Nazareno».
L. Disse loro Gesù:
✠. «Sono io!».
L. Vi era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo:
✠. «Chi cercate?».
L. Risposero:
A. «Gesù, il Nazareno».
L. Gesù replicò:
✠. «Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano»,
L. perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l’orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro:
✠. «Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
Lo condussero prima da Anna
L. Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: «È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo».
Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell’altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro:
A. «Non sei anche tu uno dei discepoli di quest’uomo?».
L. Egli rispose:
A. «Non lo sono».
L. Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù gli rispose:
✠. «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
L. Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo:
A. «Così rispondi al sommo sacerdote?».
L. Gli rispose Gesù:
✠. «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
L. Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
Non sei anche tu uno dei suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero:
A. «Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?».
L. Egli lo negò e disse:
A. «Non lo sono».
L. Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l’orecchio, disse:
A. «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
L. Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Il mio regno non è di questo mondo.
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l’alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso di loro e domandò:
A. «Che accusa portate contro quest’uomo?».
L. Gli risposero:
A. «Se costui non fosse un malfattore, non te l’avremmo consegnato».
L. Allora Pilato disse loro:
A. «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!».
L. Gli risposero i Giudei:
A. «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
L. Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse:
A. «Sei tu il re dei Giudei?».
L. Gesù rispose:
✠. «Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?».
L. Pilato disse:
A. «Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?».
L. Rispose Gesù:
✠. «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
L. Allora Pilato gli disse:
A. «Dunque tu sei re?».
L. Rispose Gesù:
✠. «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
L. Gli dice Pilato:
A. «Che cos’è la verità?».
L. E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro:
A. «Io non trovo in lui colpa alcuna. Vi è tra voi l’usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?».
L. Allora essi gridarono di nuovo:
A. «Non costui, ma Barabba!».
L. Barabba era un brigante.
Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano:
A. «Salve, re dei Giudei!».
L. E gli davano schiaffi.
Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro:
A. «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna».
L. Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro:
A. «Ecco l’uomo!».
L. Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono:
A. «Crocifiggilo! Crocifiggilo!».
L. Disse loro Pilato:
A. «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa».
L. Gli risposero i Giudei:
A. «Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
L. All’udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù:
A. «Di dove sei tu?».
L. Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato:
A. «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
L. Gli rispose Gesù:
✠. «Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall’alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande».
Via! Via! Crocifiggilo!
L. Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono:
A. «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare».
L. Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei:
A. «Ecco il vostro re!».
L. Ma quelli gridarono:
A. «Via! Via! Crocifiggilo!».
L. Disse loro Pilato:
A. «Metterò in croce il vostro re?».
L. Risposero i capi dei sacerdoti:
A. «Non abbiamo altro re che Cesare».
L. Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Lo crocifissero e con lui altri due
Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato:
A. «Non scrivere: “Il re dei Giudei”, ma: “Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei”».
L. Rispose Pilato:
A. «Quel che ho scritto, ho scritto».
Si sono divisi tra loro le mie vesti
L. I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti – una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro:
A. «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca».
L. Così si compiva la Scrittura, che dice: «Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte». E i soldati fecero così.
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:
✠. «Donna, ecco tuo figlio!».
L. Poi disse al discepolo:
✠. «Ecco tua madre!».
L. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse:
✠. «Ho sete».
L. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse:
✠. «È compiuto!».
L. E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

(Qui si genuflette e di fa una breve pausa)

E subito ne uscì sangue e acqua
Era il giorno della Parascève e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto».
Presero il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di áloe. Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

 

Preghiera universale

I. Per la santa Chiesa
Preghiamo, fratelli e sorelle, per la santa Chiesa di Dio. Il Signore le conceda unità e pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita serena e sicura, di rendere gloria a Dio Padre onnipotente.

Dio onnipotente ed eterno,
che hai rivelato in Cristo
la tua gloria a tutte le genti,
custodisci l’opera della tua misericordia,
perché la tua Chiesa,
diffusa su tutta la terra,
perseveri con fede salda
nella confessione del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

II. Per il papa
Preghiamo per il nostro santo padre il papa Francesco. Il Signore Dio nostro, che lo ha scelto nell’ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo conservi alla sua santa Chiesa come guida e pastore del popolo santo di Dio.

Dio onnipotente ed eterno,
sapienza che regge l’universo,
ascolta la tua famiglia in preghiera,
e custodisci con la tua bontà
il papa che tu hai scelto per noi,
perché il popolo cristiano,
da te affidato alla sua guida pastorale,
progredisca sempre nella fede.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

III. Per tutti i fedeli di ogni ordine e grado
Preghiamo per il nostro vescovo Giuseppe, per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi, e per tutto il popolo dei fedeli.

Dio onnipotente ed eterno,
che con il tuo Spirito guidi e santifichi
tutto il corpo della Chiesa,
accogli le preghiere che ti rivolgiamo,
perché secondo il dono della tua grazia
tutti i membri della comunità
nel loro ordine e grado
ti possano fedelmente servire.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

IV. Per i catecumeni
Preghiamo per i catecumeni. Il Signore Dio nostro apra i loro cuori all’ascolto e dischiuda la porta della misericordia, perché mediante il lavacro di rigenerazione ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in Cristo Gesù, Signore nostro.

Dio onnipotente ed eterno,
che rendi la tua Chiesa sempre feconda
di nuovi figli,
aumenta nei catecumeni
l’intelligenza della fede,
perché, nati a vita nuova
nel fonte battesimale,
siano accolti tra i tuoi figli di adozione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

V. Per l’unità dei cristiani
Preghiamo per tutti i fratelli e le sorelle che credono in Cristo. Il Signore Dio nostro raduni e custodisca nell’unica sua Chiesa quanti testimoniano la verità con le loro opere.

Dio onnipotente ed eterno,
che raduni i tuoi figli ovunque dispersi
e li custodisci nell’unità,
volgi lo sguardo al gregge del tuo Figlio,
perché coloro che sono stati consacrati
da un solo Battesimo
siano una cosa sola nell’integrità della fede
e nel vincolo dell’amore.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

VI. Per gli Ebrei
Preghiamo per gli Ebrei. Il Signore Dio nostro, che a loro per primi ha rivolto la sua parola, li aiuti a progredire sempre nell’amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza.

Dio onnipotente ed eterno,
che hai affidato le tue promesse
ad Abramo e alla sua discendenza,
esaudisci con bontà
le preghiere della tua Chiesa,
perché il popolo primogenito
della tua alleanza
possa giungere
alla pienezza della redenzione.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

VII. Per coloro che non credono in Cristo
Preghiamo per coloro che non credono in Cristo. Illuminati dallo Spirito Santo, possano anch’essi entrare nella via della salvezza.

Dio onnipotente ed eterno,
dona a coloro che non credono in Cristo
di trovare la verità camminando
alla tua presenza con cuore sincero,
e concedi a noi di essere nel mondo
testimoni più autentici della tua carità,
progredendo nell’amore vicendevole
e nella piena conoscenza
del mistero della tua vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

VIII. Per coloro che non credono in Dio
Preghiamo per coloro che non credono in Dio. Praticando la giustizia con cuore sincero, giungano alla conoscenza del Dio vero.

Dio onnipotente ed eterno,
tu hai messo nel cuore degli uomini
una così profonda nostalgia di te
che solo quando ti trovano hanno pace:
fa’ che, tra le difficoltà della vita,
tutti riconoscano i segni della tua bontà
e, stimolati dalla nostra testimonianza,
abbiano la gioia di credere in te,
unico vero Dio e Padre di tutti gli uomini.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

IX. Per i governanti
Preghiamo per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile. Il Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il bene comune nella vera libertà e nella vera pace.

Dio onnipotente ed eterno,
nelle tue mani sono le speranze degli uomini
e i diritti di ogni popolo:
assisti con la tua sapienza coloro che ci governano,
perché, con il tuo aiuto,
promuovano su tutta la terra
una pace duratura,
la prosperità dei popoli
e la libertà religiosa.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

X. Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente: allontani la pandemia, scacci la fame, doni la pace, estingua l’odio e la violenza, conceda salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.

Dio onnipotente ed eterno,
conforto di chi è nel dolore,
sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell’umanità sofferente:
salvaci dalle angustie presenti
e donaci di sentirci uniti a Cristo,
medico dei corpi e delle anime,
per sperimentare la consolazione
promessa agli afflitti.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

XI. Per quanti soffrono a causa della guerra
Preghiamo, fratelli carissimi, per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra perché Dio, Padre onnipotente, possa convertire i cuori dei governanti a ritrovare strade di giustizia e di pace, e a far cessare ogni forma di violenza e di sopruso.

Dio onnipotente ed eterno,
tu ha creato l’umanità
per un progetto di comunione e di pace,
ti preghiamo per tutti i popoli
schiacciati dalla guerra:
illumina le menti di quanti
hanno responsabilità politiche e militari
a ricercare il valore inestimabile della giustizia
e a realizzare progetti concreti di pace.
Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

ADORAZIONE DELLA CROCE

 

Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
Venite, adoriamo.

Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
Venite, adoriamo.

Ecco il legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
Venite, adoriamo.

L’adorazione quest’anno si fa senza toccare la Croce.

 

COMUNIONE

 

Il prete va processionalmente all’altare della reposizione accompagnato dai ministri a prendere il Santissimo Sacramento per la comunione.

 

Orazione

Dio onnipotente ed eterno, che ci hai rinnovati con la gloriosa morte e risurrezione del tuo Cristo, custodisci in noi l’opera della tua misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci consacri sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Scenda, o Padre, la tua benedizione su questo popolo che ha celebrato la morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

E tutti, fatta la genuflessione alla Croce, se ne vanno in silenzio.

 

 

3° momento: LA VEGLIA PASQUALE (Sabato 16 aprile alle 22:30)

3° momento: LA VEGLIA PASQUALE

Ricordati di mettere il cellulare in modalità “aereo” per non disturbare e non essere disturbato.

 

LITURGIA DELLA LUCE

Fratelli e sorelle, in questa santissima notte, nella quale il Signore nostro Gesù Cristo è passato dalla morte alla vita, la Chiesa invita i suoi figli sparsi nel mondo a raccogliersi per vegliare e pregare. Rivivremo la Pasqua del Signore nell’ascolto della Parola e nella partecipazione ai Sacramenti: Cristo risorto confermerà in noi la speranza di partecipare alla sua vittoria sulla morte e di vivere con lui in Dio Padre.

 

Benedizione del fuoco nuovo

O Padre, che per mezzo del tuo Figlio
ci hai comunicato la fiamma viva del tuo fulgore,
benedici ✠ questo fuoco nuovo
e, mediante le feste pasquali,
accendi in noi il desiderio del cielo,
perché, rinnovati nello spirito,
possiamo giungere alla festa dello splendore eterno.
Per Cristo nostro Signore.

 

Preparazione del cero

Cristo ieri e oggi
Principio e Fine
Alfa
e Omega.

A lui appartengono il tempo
e i secoli.
A lui la gloria e il potere
per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Per mezzo delle sue sante piaghe
gloriose
ci protegga
e ci custodisca
Cristo Signore. Amen.

 

Accensione del cero

La luce di Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello spirito.

 

Processione di entrata

La luce di Cristo. Rendiamo grazie a Dio.
La luce di Cristo. Rendiamo grazie a Dio.
La luce di Cristo. Rendiamo grazie a Dio.

 

Canto dell’Exsultet

Un ministro ordinato o un cantore cantano o proclamano l’inno pasquale.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

Fratelli e sorelle, dopo il solenne inizio della Veglia, ascoltiamo con cuore sereno la parola di Dio. Meditiamo come nell’antica alleanza Dio ha salvato il suo popolo e nella pienezza dei tempi ha mandato a noi il suo Figlio come redentore. Preghiamo perché Dio, nostro Padre, porti a compimento quest’opera di salvezza realizzata nella Pasqua.

 

Prima lettura Gn 1,1-2,2

Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Genesi
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne. E la terra produ
se germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne. E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Dio disse: «Le acque brùlichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltìplichino sulla terra». E fu sera e fu mattina: quinto giorno.
Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così avvenne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il bestiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutti gli animali selvatici, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

CANTO RESPONSORIALE

Tu che fai nuove tutte le cose
fa che oggi diventiamo nuovi con te

 

Fai nuovo questo lavoro questo mio giorno perché
siano tutti gli istanti vissuti solo per Te. Rit.

 

Fai nuovo questo incontro coi fratelli Signor
so che in ognuno di loro sempre incontrarti potrò. Rit.

 

Fai nuovo questo dolore che anche oggi verrà,
facci scoprire l’Amore che in ogni croce sarà. Rit.

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, ammirabile in tutte le opere del tuo amore, illumina i figli da te redenti perché comprendano che, se fu grande all’inizio la creazione del mondo, ben più grande, nella pienezza dei tempi, fu l’opera della nostra redenzione, nel sacrificio pasquale di Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Seconda lettura Gn 22, 1-18

Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede.

Dal libro della Genesi
In quei giorni, Dio mise alla prova Abramo e gli disse: «Abramo!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va’ nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò».
Abramo si alzò di buon mattino, sellò l’asino, prese con sé due servi e il figlio Isacco, spaccò la legna per l’olocausto e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato. Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi e da lontano vide quel luogo. Allora Abramo disse ai suoi servi: «Fermatevi qui con l’asino; io e il ragazzo andremo fin lassù, ci prostreremo e poi ritorneremo da voi». Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò sul figlio Isacco, prese in mano il fuoco e il coltello, poi proseguirono tutti e due insieme.
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse: «Padre mio!». Rispose: «Eccomi, figlio mio». Riprese: «Ecco qui il fuoco e la legna, ma dov’è l’agnello per l’olocausto?». Abramo rispose: «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto, figlio mio!». Proseguirono tutti e due insieme. Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato; qui Abramo costruì l’altare, collocò la legna, legò suo figlio Isacco e lo depose sull’altare, sopra la legna. Poi Abramo stese la mano e prese il coltello per immolare suo figlio.
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo e gli disse: «Abramo, Abramo!». Rispose: «Eccomi!». L’angelo disse: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli niente! Ora so che tu temi Dio e non mi hai rifiutato tuo figlio, il tuo unigenito».
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete, impigliato con le corna in un cespuglio. Abramo andò a prendere l’ariete e lo offrì in olocausto invece del figlio.
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»; perciò oggi si dice: «Sul monte il Signore si fa vedere».
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta e disse: «Giuro per me stesso, oracolo del Signore: perché tu hai fatto questo e non hai risparmiato tuo figlio, il tuo unigenito, io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare; la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici. Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra, perché tu hai obbedito alla mia voce».
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE Sal 15

Canterò per sempre l’amore del Signore.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Preghiamo.
O Dio, Padre dei credenti, che estendendo a tutti gli uomini il dono dell’adozione filiale moltiplichi in tutta la terra i tuoi figli, e nel sacramento pasquale del Battesimo adempi la promessa fatta ad Abramo di renderlo padre di tutte le nazioni, concedi al tuo popolo di rispondere degnamente alla grazia della tua chiamata. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Terza lettura Es 14, 15-15,1

Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Esodo
In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Perché gridi verso di me? Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino. Tu intanto alza il bastone, stendi la mano sul mare e dividilo, perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto. Ecco, io rendo ostinato il cuore degli Egiziani, così che entrino dietro di loro e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito, sui suoi carri e sui suoi cavalieri. Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore, quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri».
L’angelo di Dio, che precedeva l’accampamento d’Israele, cambiò posto e passò indietro. Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò dietro. Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele. La nube era tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte; così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.
Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra. Gli Egiziani li inseguirono, e tutti i cavalli del faraone, i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro in mezzo al mare.
Ma alla veglia del mattino il Signore, dalla colonna di fuoco e di nube, gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani e lo mise in rotta. Frenò le ruote dei loro carri, così che a stento riuscivano a spingerle. Allora gli Egiziani dissero: «Fuggiamo di fronte a Israele, perché il Signore combatte per loro contro gli Egiziani!».
Il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano sul mare: le acque si riversino sugli Egiziani, sui loro carri e i loro cavalieri». Mosè stese la mano sul mare e il mare, sul far del mattino, tornò al suo livello consueto, mentre gli Egiziani, fuggendo, gli si dirigevano contro. Il Signore li travolse così in mezzo al mare. Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone, che erano entrati nel mare dietro a Israele: non ne scampò neppure uno. Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

CANTO RESPONSORIALE

Cantiamo al Signore è veramente glorioso.
Cavallo e cavaliere Egli ha travolto nel mare.

 

Mia potenza e mio inno, mia salvezza è il Signore.
È il mio Dio e lo glorifico, Dio dei Padri e lo esalto.
Dio è un grande vincitore, il suo nome è Signore. RIT.

 

La tua destra, o Signore, stupendo nella forza,
la tua destra, o Signore, ha schiacciato il nemico.
Con vittoria infinita ha distrutto l’avversario. RIT.

 

Chi è come te tra i potenti, o Signore;
chi è come te maestoso in santità,
formidabile in imprese, autore di prodigi. RIT.

 

Hai guidato il tuo popolo, liberato con amore
e fedele alle promesse l’hai condotto alla tua terra.
Tu lo condurrai per sempre dove è il tuo Regno. RIT.

 

Il Signore è il Re per sempre nei secoli.

Preghiamo.
O Dio, che hai rivelato nella luce della nuova alleanza il significato degli antichi prodigi così che il Mar Rosso fosse l’immagine del fonte battesimale e il popolo liberato dalla schiavitù prefigurasse il popolo cristiano, concedi che tutti gli uomini, mediante la fede, siano resi partecipi del privilegio dei figli d’Israele e siano rigenerati dal dono del tuo Spirito. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Quarta lettura Is 54, 5-14

Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te.

Dal libro del profeta Isaia
Tuo sposo è il tuo creatore, Signore degli eserciti è il suo nome; tuo redentore è il Santo d’Israele, è chiamato Dio di tutta la terra. Come una donna abbandonata e con l’animo afflitto, ti ha richiamata il Signore. Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù? – dice il tuo Dio. Per un breve istante ti ho abbandonata, ma ti raccoglierò con immenso amore. In un impeto di collera ti ho nascosto per un poco il mio volto; ma con affetto perenne ho avuto pietà di te, dice il tuo redentore, il Signore. Ora è per me come ai giorni di Noè, quando giurai che non avrei più riversato le acque di Noè sulla terra; così ora giuro di non più adirarmi con te e di non più minacciarti. Anche se i monti si spostassero e i colli vacillassero, non si allontanerebbe da te il mio affetto, né vacillerebbe la mia alleanza di pace, dice il Signore che ti usa misericordia.
Afflitta, percossa dal turbine, sconsolata, ecco io pongo sullo stibio le tue pietre e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta. Farò di rubini la tua merlatura, le tue porte saranno di berilli, tutta la tua cinta sarà di pietre preziose. Tutti i tuoi figli saranno discepoli del Signore, grande sarà la prosperità dei tuoi figli; sarai fondata sulla giustizia. Tieniti lontana dall’oppressione, perché non dovrai temere, dallo spavento, perché non ti si accosterà.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE Sal 29 (30)

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.

Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

 

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, moltiplica a gloria del tuo nome la discendenza promessa alla fede dei patriarchi e aumenta il numero dei tuoi figli, perché la Chiesa veda realizzato il disegno universale di salvezza, nel quale i nostri padri avevano fermamente sperato. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Quinta lettura Is 55, 1-11

Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna.

Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocàtelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

CANTO RESPONSORIALE

Come la pioggia e la neve scendono giù dal cielo
e non vi ritornano senza irrigare
e far germogliare la terra,
così ogni mia parola non ritornerà a me
senza operare quanto desidero,
senza aver compiuto ciò per cui l’avevo mandata.
Ogni mia parola, ogni mia parola (2 volte)

Preghiamo.
Dio onnipotente ed eterno, unica speranza del mondo, che mediante l’annuncio dei profeti hai rivelato i misteri che oggi celebriamo, ravviva la nostra sete di te, perché soltanto con l’azione del tuo Spirito possiamo progredire nelle vie del bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Sesta lettura Bar 3,9-15.32-4,4

Cammina allo splendore della luce del Signore.

Dal libro del profeta Baruc
Ascolta, Israele, i comandamenti della vita, porgi l’orecchio per conoscere la prudenza. Perché, Israele? Perché ti trovi in terra nemica e sei diventato vecchio in terra straniera? Perché ti sei contaminato con i morti e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi? Tu hai abbandonato la fonte della sapienza! Se tu avessi camminato nella via di Dio, avresti abitato per sempre nella pace. Impara dov’è la prudenza, dov’è la forza, dov’è l’intelligenza, per comprendere anche dov’è la longevità e la vita, dov’è la luce degli occhi e la pace. Ma chi ha scoperto la sua dimora, chi è penetrato nei suoi tesori?
Ma colui che sa tutto, la conosce e l’ha scrutata con la sua intelligenza, colui che ha formato la terra per sempre e l’ha riempita di quadrupedi, colui che manda la luce ed essa corre, l’ha chiamata, ed essa gli ha obbedito con tremore. Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia e hanno gioito; egli le ha chiamate ed hanno risposto: «Eccoci!», e hanno brillato di gioia per colui che le ha create. Egli è il nostro Dio, e nessun altro può essere confrontato con lui. Egli ha scoperto ogni via della sapienza e l’ha data a Giacobbe, suo servo, a Israele, suo amato. Per questo è apparsa sulla terra e ha vissuto fra gli uomini. Essa è il libro dei decreti di Dio e la legge che sussiste in eterno; tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita, quanti l’abbandonano moriranno. Ritorna, Giacobbe, e accoglila, cammina allo splendore della sua luce. Non dare a un altro la tua gloria né i tuoi privilegi a una nazione straniera. Beati siamo noi, o Israele, perché ciò che piace a Dio è da noi conosciuto.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE Sal 18 (19)

Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Preghiamo.
O Dio, che accresci sempre la tua Chiesa chiamando nuovi figli da tutte le genti, custodisci nella tua protezione coloro che fai rinascere dall’acqua del Battesimo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Settima lettura Ez 36, 16-28

Vi aspergerò con acqua pura, e vi darò un cuore nuovo.

Dal libro del profeta Ezechiele
Mi fu rivolta questa parola del Signore:
«Figlio dell’uomo, la casa d’Israele, quando abitava la sua terra, la rese impura con la sua condotta e le sue azioni. Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato. Li ho dispersi fra le nazioni e sono stati dispersi in altri territori: li ho giudicati secondo la loro condotta e le loro azioni.
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti e profanarono il mio nome santo, perché di loro si diceva: “Costoro sono il popolo del Signore e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”. Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo, che la casa d’Israele aveva profanato fra le nazioni presso le quali era giunta.
Perciò annuncia alla casa d’Israele: “Così dice il Signore Dio: Io agisco non per riguardo a voi, casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni presso le quali siete giunti. Santificherò il mio nome grande, profanato fra le nazioni, profanato da voi in mezzo a loro. Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore – oracolo del Signore Dio –, quando mostrerò la mia santità in voi davanti ai loro occhi.
Vi prenderò dalle nazioni, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne.
Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio”».
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

CANTO RESPONSORIALE

Vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi
uno spirito nuovo.

 

Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra
e vi condurrò sul vostro suolo. Rit.

 

Vi aspergerò con acqua pura: e io vi purificherò
e voi sarete purificati. Rit.

 

Io vi libererò da tutti i vostri peccati
da tutti i vostri idoli. Rit.

 

Porrò il mio Spirito dentro di voi, voi sarete il mio popolo
e io sarò il vostro Dio. Rit.

Preghiamo.
O Dio, che nelle pagine dell’Antico e Nuovo Testamento ci insegni a celebrare il mistero pasquale, fa’ che comprendiamo l’opera della tua misericordia, perché i doni che oggi riceviamo confermino in noi la speranza dei beni futuri. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Gloria

Gloria, gloria. Gloria a Dio, nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà (bis).

 

Noi ti lodiamo, Ti adoriamo
Ti rendiamo grazie per la Tua gloria immensa
Signore Re del cielo Dio Padre Onnipotente. Rit.

 

Signore Figlio unigenito Signore Agnello di Dio
Tu che togli i peccati del mondo Tu che togli i peccati del mondo
Tu che siedi alla destra del Padre Abbi pietà di noi. Rit.

 

Perché tu solo il Santo Tu solo l’altissimo
Con lo Spirito Santo nella Gloria di Dio Padre
Gloria, gloria.

 

Gloria, gloria. Gloria a Dio, nell’alto dei cieli
e pace in terra agli uomini di buona volontà (bis).

 

Gloria, gloria.

 

Colletta

Preghiamo.
Ciascuno formula in silenzio la propria intenzione di preghiera.

O Dio, che ci hai riuniti per celebrare la santa Cena nella quale il tuo unico Figlio, prima di consegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo amore, fa’ che dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Epistola Rm 6, 3-11

Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di S. Paolo Apostolo ai Romani
Fratelli, non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?
Per mezzo del battesimo dunque siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui a somiglianza della sua morte, lo saremo anche a somiglianza della sua risurrezione.
Lo sappiamo: l’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché fosse reso inefficace questo corpo di peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato.
Ma se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo, risorto dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui. Infatti egli morì, e morì per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio. Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù.
Parola di Dio. Rendiamo Grazie a Dio.

 

Salmo responsoriale

Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

Alleluia, alleluia, alleluia!

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

Alleluia, alleluia, alleluia!

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Alleluia, alleluia, alleluia!

 

Acclamazione al Vangelo

Cristo è risorto veramente, alleluia!
Gesù, il vivente, qui con noi resterà.
Cristo Gesù, Cristo Gesù è il Signore della vita.

 

Morte, dov’è la tua vittoria?
Paura non mi puoi far più.
Se sulla croce io morirò insieme a lui,
poi insieme a lui risorgerò. RIT.

 

Tu, Signore, amante della vita,
mi hai creato per l’eternità.
La vita mia tu dal sepolcro stapperai,
con questo mio corpo ti vedrò. RIT.

 

Tu mi hai donato la tua vita,
io voglio donar la mia a te.
Fa’ che possa dire «Cristo vive anche in me»
e quel giorno io risorgerò. RIT.

 

Vangelo Lc 24,1-12

Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

Dal Vangelo secondo Luca
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».
Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo.

 

LITURGIA BATTESIMALE

Benedizione del fonte

Fratelli e sorelle, invochiamo la benedizione di Dio Padre onnipotente su questo fonte battesimale, perché coloro che da esso rinasceranno siano resi in Cristo figli adottivi.

Signore, pietà. Signore, pietà.
Cristo, pietà. Cristo, pietà.
Signore, pietà. Signore, pietà.

 

Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.
San Michele, prega per noi.
Santi angeli di Dio, pregate per noi.
San Giovanni Battista, prega per noi.
San Giuseppe, prega per noi.
Santi Pietro e Paolo, prega per noi.
Sant’Andrea, prega per noi.
San Giovanni, prega per noi.
Santi apostoli ed evangelisti, pregate per noi.
Santa Maria Maddalena, prega per noi.
Santi discepoli del Signore, pregate per noi.
Santo Stefano, prega per noi.
Sant’Ignazio di Antiochia, prega per noi.
San Lorenzo, prega per noi.
Sante Perpetua e Felicita, pregate per noi.
Sant’Agnese, prega per noi.
Santi martiri di Cristo, pregate per noi.
San Gregorio, prega per noi.
Sant’Agostino, prega per noi.
Sant’Atanasio, prega per noi.
San Basilio, prega per noi.
San Martino, prega per noi.
Santi Cirillo e Metodio, pregate per noi.
San Benedetto, prega per noi.
San Francesco, prega per noi.
San Domenico, prega per noi.
San Francesco Saverio, prega per noi.
San Giovanni Maria Vianney, prega per noi.
Santa Caterina da Siena, prega per noi.
Santa Teresa di Gesù, prega per noi.
Santi e sante di Dio, pregate per noi.

 

Nella tua misericordia, salvaci, Signore.
Da ogni male, salvaci, Signore.
Da ogni peccato, salvaci, Signore.
Dalla morte eterna, salvaci, Signore.
Per la tua incarnazione, salvaci, Signore.
Per la tua morte e risurrezione,
salvaci, Signore.
Per il dono dello Spirito Santo,
salvaci, Signore.

 

Noi peccatori ti preghiamo,
ascoltaci, Signore.
Benedici e santifica
con la grazia del tuo Spirito
questo fonte battesimale
da cui nascono i tuoi figli, ascoltaci, Signore.

 

Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica.
Gesù, Figlio del Dio vivente,
ascolta la nostra supplica.

 

Benedizione dell’acqua lustrale

Fratelli e sorelle, supplichiamo il Signore Dio nostro perché benedica quest’acqua da lui creata, con la quale saremo aspersi in memoria del nostro Battesimo. Il Signore ci rinnovi interiormente, per essere sempre fedeli allo Spirito Santo che ci è stato dato in dono.
Signore Dio nostro, sii presente in mezzo al tuo popolo che veglia in preghiera in questa santissima notte: memori dell’opera mirabile della nostra creazione e dell’opera ancor più mirabile della nostra salvezza, ti preghiamo di benedire ✠ quest’acqua. Tu l’hai creata perché donasse fecondità alla terra e offrisse sollievo e freschezza ai nostri corpi.
Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua misericordia: attraverso l’acqua del Mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù e nel deserto hai placato la sua sete con acqua dalla roccia.
Con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunciato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini.
Infine con l’acqua, santificata da Cristo nel Giordano, hai rinnovato la nostra umanità peccatrice nel lavacro battesimale.
Ravviva in noi, o Signore, nel segno di quest’acqua benedetta, il ricordo del nostro Battesimo e donaci di essere uniti nella gioia ai nostri fratelli che sono stati battezzati nella Pasqua di Cristo Signore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

 

Rinnovo delle promesse battesimali

Durante questa preghiera, tutti tengono in mano le candele accese.

Fratelli e sorelle, per la grazia del mistero pasquale siamo stati sepolti insieme con Cristo nel Battesimo, per camminare con lui in una vita nuova. Ora, portato a termine il cammino quaresimale, rinnoviamo le promesse del santo Battesimo, con le quali un giorno abbiamo rinunciato a satana e alle sue opere, e ci siamo impegnati a servire Dio nella santa Chiesa cattolica.

Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Rinuncio.
Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato? Rinuncio.
Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato? Rinuncio.

Credete in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra? Credo.
Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre? Credo.
Credete nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? Credo.

Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatti rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia per la vita eterna, in Cristo Gesù, nostro Signore. Amen.

Il sacerdote asperge il popolo con l’acqua benedetta, mentre tutti cantano:

Acqua siamo noi, … dall’antica sorgente viviamo
fiumi siamo noi, … se i ruscelli si mettono insieme
mari siamo noi, … se i torrenti si danno la mano
vita nuova c’è se Gesù è in mezzo a noi…

 

E allora diamoci la mano
e tutti insieme camminiamo
ed un oceano di pace nascerà
e l’egoismo cancelliamo,
un cuore limpido sentiamo
è Dio che bagna del suo amor l’umanità.

 

Su nel cielo c’è… Dio Padre che vive per l’uomo
crea tutti noi… e ci ama di amore infinito
figli siamo noi… e fratelli di Cristo Signore
vita nuova c’è quando Lui è in mezzo a noi… RIT

 

Nuova umanità, … oggi nasce da chi crede in Lui
nuovi siamo noi… se l’amore è la legge di vita
figli siamo noi… se non siamo divisi da niente
vita eterna c’è quando Lui è dentro noi… RIT

 

Preghiera dei fedeli

Fratelli e sorelle, nel santo giorno della Pasqua con fiducia preghiamo unanimi il Signore: Cristo è risorto. Alleluia!

  • Signore, in questa notte di Pasqua ci hai dato cieli nuovi e terra nuova:
    – sii benedetto per la speranza che nasce sui nostri volti e per tutti i volti che riflettono il tuo volto di luce.
  • Signore, in questa notte di Pasqua ci hai fatto percorrere un nuovo esodo:
    – sii benedetto per la liberazione del tuo popolo e per averlo portato su ali d’aquila fino a te.
  • Signore, in questa notte di Pasqua hai concluso con noi la nuova Alleanza:
    – sii benedetto per la fedeltà alle tue promesse e per il nuovo comandamento che ci rende capaci di amarci.
  • Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, nuovo Adamo;
    – questo è il giorno della salvezza, la tua grazia è più forte del peccato.
  • Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, nuovo Mosè;
    – questo è il giorno della libertà, la legge cede il posto allo Spirito.
  • Signore, noi ci ricordiamo di Gesù Cristo, il Risorto da morte;
    – questo è il giorno della speranza, l’amore è più tenace dell’inferno.
  • Signore, noi ti preghiamo per tutti i popoli schiacciati dalla guerra:
    – converti i cuori di chi si ostina alla violenza e illumina le menti di quanti hanno responsabilità per realizzare progetti concreti di pace.

(Tutti): Signore Dio, questo è il giorno che tu hai fatto affinché ci rallegriamo ed esultiamo in te. All’aurora tu hai rivelato alle donne venute alla tomba il volto splendente di tuo Figlio risorto: dissipa la nostra tristezza davanti alla morte e concedici di riconoscere colui che sale a te, Padre suo e nostro, benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

 

LITURGIA EUCARISTICA

Canto di offertorio

Accogli Signore i nostri doni
in questo misterioso incontro
tra la nostra povertà e la Tua grandezza.

 

Noi Ti offriamo le cose
che Tu stesso ci hai dato
e Tu in cambio donaci, donaci Te stesso…

 

Accogli Signore i nostri doni.

 

Antifona alla Comunione

Prima di accostarci al Pane Eucaristico, facciamo memoria del Pane della Parola che abbiamo ricevuto dicendo insieme:
Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! Alleluia. Celebriamo dunque la festa con azzimi di sincerità e di verità. Alleluia, alleluia.

 

Canto di Comunione

Gioia che invade l’anima e canta,
gioia di avere Te,
Risurrezione e vita infinita,
vita dell’unità.
La porteremo al mondo che attende,
la porteremo là,
dove si sta spegnendo la vita,
vita s’accenderà.

 

Perché la Tua casa è ancora più grande,
grande come sei Tu,
grande come la terra nell’universo che vive in Te
Continueremo il canto delle Tue lodi
noi con la nostra vita, con Te.

 

Ed ora via! A portare l’amore nel mondo,
carità nelle case, nei campi, nella città.
Liberi, a portare l’amore nel mondo,
verità nelle scuole, in ufficio, dove sarà.
E sarà vita nuova. Fuori il mondo chiama
anche noi con il canto delle Tue lodi,
nella vita con Te. (2 volte)

 

Canto finale

Che gioia ci hai dato, Signore del cielo,
Signore del grande Universo,
che gioia ci hai dato, vestito di luce,
vestito di gloria infinita,
vestito di gloria infinita.

 

VederTi risorto, vederTi Signore
il cuore sta per impazzire
Tu sei ritornato, Tu sei qui tra noi
e adesso Ti avremo per sempre,
e adesso Ti avremo per sempre.

 

Chi cercate, donne, quaggiù,
chi cercate, donne, quaggiù,
quello che era morto non è qui
è risorto! Sì come aveva detto anche a voi.
Voi gridate a tutti che è risorto Lui,
a tutti che è risorto Lui.

 

Tu hai vinto il mondo, Gesù,
Tu hai vinto il mondo, Gesù,
liberiamo la felicità
e la morte, no, non esiste più,
l’hai vinta Tu, e hai salvato tutti noi,
uomini con te, tutti noi, uomini con te.

Benedizione della famiglia

Benedizione della famiglia

Invitiamo ogni famiglia a ritrovarsi insieme a Pasqua o nei giorni successivi, possibilmente prima del pranzo, per vivere insieme questa preghiera di benedizione. Può essere usata l’acqua lustrale benedetta durante la Veglia, come memoria della celebrazione, come anche comune acqua pulita. Al centro della tavola si prepara una candela perché resti accesa durante il pranzo, come segno di Cristo risorto. Prima di iniziare il pasto preghiamo:

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Mentre si accende la candela:

Signore Gesù, questa candela accesa sia segno della tua presenza viva in mezzo a noi. La luce della tua risurrezione inondi i nostri cuori della tua pace. Amen.

Ascoltiamo la parola del Signore

Dal Vangelo secondo Marco
Entrando nel sepolcro le donne videro un giovane, vestito d’una vesta bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: “Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”.
Parola del Signore. Lode a te, o Cristo!

Questo è il giorno che ha fatto il Signore,
– Alleluia, alleluia!
Rallegriamoci ed esultiamo in esso:
– Alleluia, alleluia!

Insieme: Ti rendiamo grazie, Padre, per la risurrezione di Gesù e per averci manifestato la sua gloria. Benedici la nostra famiglia e fa’ che tra noi regni sempre la tua carità.

Lettore: Dona, Signore, la tua benedizione a questa tua famiglia riunita a mensa e riempici della gioia della Pasqua del tuo Figlio. Egli ha vinto la morte, e vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

Un componente della famiglia, con un ramoscello di olivo intinto nell’acqua benedice la famiglia e ciascuno si fa il segno della croce.